Salvatore Amato, tecnico dell’ Insieme Formia: “felici di tornare in campo. Il Covid, ha inciso sul nostro cammino”

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Intervista a Salvatore Amato, tecnico dell’Insieme Formia, compagine in cui militano gli ex oplontini Gargiulo e Del Prete.

Dopo il pari di Cassino il Savoia si appresta a ritornare nel Lazio per affrontare, questa volta, l’Insieme Formia, compagine neopromossa che nonostante sia una delle più giovani del girone (23,2 anni l’età media della rosa) si è resa protagonista di un ottimo avvio di stagione prima che il Covid le imponesse l’ALT. I ragazzi del tecnico Salvatore Amato hanno conquistato dieci punti nelle prime quattro giornate (vittorie con Cassino, Giugliano e Lanusei e pari sul campo del Latte Dolce), salvo poi rallentare un po’ e subire tre sconfitte, prima della pausa natalizia. È da quel periodo che gli azzurri non sono tornati in campo, falcidiati dal virus che ha colpito un organico numericamente non amplissimo. Domenica potranno finalmente ritornare a calcare il rettangolo verde e lo faranno proprio contro i bianchi, obbligati senza se e senza ma per non perdere ulteriore terreno dalle battistrada. In rappresentanza dei biancoblu abbiamo ascoltato proprio il tecnico Amato, di origini napoletane, con un passato da calciatore nel Sorrento.

Mister prima delle festività natalizie avevate complessivamente fatto un buon cammino. Nelle prime quattro giornate occupavate addirittura le prime posizioni poi avete subito un leggero calo, fino allo stop forzato. Quanto ha inciso il Covid sulla flessione che avete registrato?

È  stato determinante perché ha inciso in modo notevole sul nostro cammino. La nostra, occorre tenerlo presente, è una rosa giovanissima, con una media età che raggiunge a stento i ventitré anni, per cui questo stop ha riverberato i suoi effetti negativi sulla condizione psico-fisica, dei nostri calciatori. Ad inizio torneo, è stato proprio l’entusiasmo l’elemento fondamentale che ci ha permesso di battere in trasferta il Giugliano ed ottenere un pari sul campo del Latte Dolce, quindi chiaro che questa pausa l’abbia un po’ frenato. Del resto, in un girone così impegnativo come questo, composto da squadre dal passato importante come Savoia, Latina, Nocerina, solo per citarne alcune, squadre come la nostra possono sopperire al gap tecnico solo con tanta grinta ed applicazione.

Pensa che con tutte queste pause e questi rinvii il campionato sia falsato?

Sì, credo che non si possa definire regolare un campionato del genere. Se non ci fosse stato il Covid, compagini come Latina, Savoia e Monterosi a quest’ora avrebbero già preso il largo. Noi, ad esempio, dobbiamo recuperare ancora quattro gare e da domenica, fino a Pasqua, giocheremo due volte a settimana: troppo per un organico come il nostro che a differenza di altri non ha la possibilità di disporre di cambi adeguati. Durante le feste di Natale quattro nostri under titolari si sono infettati e non abbiamo avuto la possibilità di poterli rimpiazzare.

Anche per questo motivo ha dovuto cambiare modulo in corsa passando dal 4-4-1-1 con il quale avevate conquistato dieci punti in quattro partite al 4-3-1-2?

Esatto. In organico abbiamo tanti giovani 2002 e 2003 e come già anticipato poc’anzi, la maggior parte di loro si sono contagiati. Avendo un organico numericamente inferiore alle compagini di prima fascia, se manca un titolare, difficilmente si può sostituire in maniera adeguata. Se dovessero, per esempio, fermarsi soprattutto gli atleti più esperti come Gomez e Gargiulo, quelli che per noi fanno la differenza, non avremmo in panchina, sostituti all’altezza.

Da campano, immagino conosca molto bene le squadre inserite nel Girone G. Pensa che  con loro si sia innalzata l’asticella delle difficoltà?

Reputo questo raggruppamento il più difficile di tutti ed il fatto, sinora, di riuscire a giocarcela con tutte, ci inorgoglisce. Pensi che questo è un organico costruito interamente con la supervisione mia, del presidente Anelli e del nostro DS, per cui andiamo fieri di quanto siamo riusciti a fare, sin qui.

Nonostante dobbiate recuperare ancora quattro gare, avete comunque segnato tanto. Ben quattordici reti, segno che giocate a viso aperto, contro chiunque…

Sappiamo giocare solo in un modo, ovvero a viso aperto. Con una squadra giovane come questa, non abbiamo altra scelta che giocare in modo sfrontato con tutte. A volte ci può andare bene ed a volte male ma questo lo abbiamo messo in preventivo. Il nostro obiettivo resta quello di raggiungere al più presto i quaranta punti, ovvero, la quota salvezza. Ci mancano sette vittorie e spero che arrivino al più presto possibile.

Durante lo stop, sono andati via calciatori come Callegari e Jammeh. Li avete già rimpiazzati?

Si, già abbiamo provveduto a rimpiazzarli. Quella di andare via, è stata una loro scelta; noi non tratteniamo nessuno. Chi sposa il nostro progetto, lo conosce per cui se un calciatore riceve una offerta economica migliore, è libero di potersi accasare altrove.

In rosa avete tanti giovani ed over interessanti tra cui Di Vito, Tounkara e Gomez. Può segnalarcene qualcuno che può fare strada?

Ce ne sono tanti. Mi vengono in mente Gargiulo, Del Prete e Chinappi, quest’ultimo, un centrocampista classe 2000 che sta facendo molto bene. Poi  c’è Zonfrilli un trequartista che abbiamo pescato dal campionato di  Promozione. All’inizio il ragazzo temeva di misurarsi in un torneo così difficile come la D, ma da quando è andato in campo, sta stupendo tutti ed ora, fioccano richieste per lui.

Secondo lei, il campionato sarà una lotta a due tra Latina e Monterosi, o qualcun’altra può ancora inserirsi?

Il campionato è ancora lungo per fare una previsione. Credo che anche Savoia e Nocerina, diranno la loro, fino alla fine. In questo gruppetto, avrei inserito anche Afragolese e Latte Dolce; non mi spiego il perché, con quelle rose a disposizione, non stiano riuscendo a fare bene.

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