Savoia, capitan Poziello: ”Siamo un grande gruppo e lotteremo fino alla fine!”

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Il capitano dei bianchi, pensa in positivo e carica i suoi compagni in vista dei prossimi impegni.

Difficile guardare nel proprio orticello quando le ingiustizie subite sono lapalissiane e conclamate.

Il calcio, del resto, si sa, è fatto di episodi e sono anche quelli a poter influenzare o determinare, molto spesso, un risultato. Chi si aspetta però di vedere il Savoia issare bandiera bianca, si sbaglia di grosso.

Capitan Poziello e company, incarnano alla perfezione la piazza di Torre Annunziata, una piazza che nel corso della sua storia, tante volte ė caduta ma si è sempre rialzata con tanta dignità e coraggio con le sole sue forze, ripartendo ogni volta da zero e sudando sul campo qualsiasi successo conseguito. Ed è proprio questo che dovranno fare i ragazzi di Parlato: azzerare tutto e ripartire daccapo, consapevoli della propria forza e senza guardare più la classifica, sino alla fine del campionato. Ne è convinto anche il capitano con il quale abbiamo analizzato queste due ultime settimane.

Tutto era troppo perfetto per essere vero, fino a due settimane fa. E pensare che, a pochi secondi dalla fine del match disputato a Castrovillari, eravate a meno uno dal Palermo, poi quell’invenzione dell’arbitro che ti ha visto, tra l’altro, protagonista in negativo…

Si, eravamo a meno uno dal Palermo. Ormai la partita era finita, ma poi l’arbitro si è letteralmente inventato quel rigore che ci ha fatto di nuovo ritornare a meno tre. Penso che per il Palermo sarebbe stato un duro colpo, sentire il nostro fiato sul collo…

Raccontaci un po’ cosa è accaduto in quegli istanti. Immaginiamo tu fossi incredulo. Che cosa avete detto all’arbitro? Vi ha fornito spiegazioni?

Sinceramente pensavo avesse fischiato simulazione, ma quando ho capito che aveva accordato il rigore al Castrovillari, stentavo a crederci. Ho subito detto al direttore di gara che il fallo era inesistente, ed anche il guardalinee la pensava così. Gli abbiamo chiesto a gran voce, di consultarsi con il suo assistente ma non ha voluto sentire ragioni, restando fermo sulle sue convinzioni.

E cosa è accaduto al tuo compagno Guastamacchia? Quali parole ha proferito all’arbitro, per essere squalificato?

Antonio, come tutti noi, era arrabbiato ma ti posso garantire che non ha detto nulla all’arbitro. A fine gara, siamo tutti rientrati negli spogliatoi perché eravamo amareggiati per il risultato. Penso sia normale se eravamo delusi, ma non è stata rivolta, da nessuno di noi, alcun tipo di offesa. Eppure, la farsa è evidentemente continuata se Antonio è stato poi squalificato.

Veniamo, poi, a Domenica contro il Ragusa, dove sia per demeriti vostri che per altri torti arbitrali, non siete riusciti a portare a casa il risultato. Sul rigore non concesso, avete chiesto spiegazioni all’arbitro?

Nell’occasione del cross e successivo tocco di mano di un loro calciatore, sono andato dell’arbitro e mi ha risposto che il braccio era attaccato al corpo. Dopo la partita però, rivedendo le immagini, ci siamo accorti che non era così. Voglio allo stesso tempo dirti che non dobbiamo cercare alibi. Dobbiamo essere più forti anche degli errori arbitrali. Domenica dovevamo portare i tre punti a casa ed invece non è stato così…

Nel frattempo, a Palermo, sono arrivati puntuali altri aiutini. Rigore che poi si è rivelato essere inesistente goal annullato ingiustamente al Roccella. Avete avuto modo di vedere le immagini?

Si, io personalmente le ho viste… Sul gol annullato al Roccella, non so cosa abbia visto l’arbitro visto che il portiere del Palermo, era uscito a vuoto. Per ciò che invece concerne l’episodio del rigore, e’ stato bravo l’attaccante a tuffarsi e ad ingannare così il direttore di gara. Nel dubbio, penso che lui così come i suoi colleghi, si lascino condizionare dal trovarsi di fronte il Palermo…

Pensate che ci sia timore reverenziale nei confronti del Palermo oppure che lo si voglia favorire visto la serie di coincidenze che fa un po’ riflettere?

Io penso che nel dubbio, ti ripeto, gli arbitri fischino in favore del Palermo anche perché di recente, ė stato in serie A. Invece, dovrebbero capire che ora partecipiamo tutti allo stesso campionato e che se una squadra è più forte, lo deve dimostrare sul campo. Del resto, I rosanero di favori non ne hanno bisogno perché sono una squadra fortissima, costruite per vincere il campionato, Tutto ciò non toglie che non dobbiamo farci condizionare da queste cose né dal Palermo stesso. Dobbiamo guardare solo in casa nostra.

Veniamo, ora, al calcio giocato. Come mai non siete riusciti a chiudere la partita contro il Marina di Ragusa. Poca cattiveria sotto porta?

Ho rivisto la partita e penso che abbiano disputato una grande gara. Siamo stati per la maggior parte della gara, nella metà campo avversaria, compreso noi difensori. Abbiamo tenuto il ritmo alto e costruito tantissime occasioni da goal ma per un po’ di imprecisione ed un po’ di sfortuna, non siamo riusciti a segnare.

L’attacco sta attraversando un momento no?

I nostri attaccanti, lavorano tantissimo per la squadra. Certo, per loro il gol ė linfa vitale ma quello che posso dire ora a loro è di stare tranquilli e sereni perché presto si sbloccheranno…

Con questi errori che falsano un campionato, verrebbe voglia di mollare a chiunque ma voi siete un grande gruppo. Pensi che tutto ciò vi darà ancora più forza e grinta e credete ancora nella rimonta?

Come ti ho detto prima, non dobbiamo pensare agli errori arbitrali e al Palermo ma guardare solo in casa nostra. Ti posso dire che non abbiamo mollato quando eravamo a meno tredici, figuriamoci ora…Siamo un grande gruppo e tutti uniti, lotteremo fino alla fine!

Cosa hai detto da capitano, ai tuoi compagni di squadra, in questo momento difficile?

Ai miei compagni ho detto di stare tranquilli perché domenica abbiamo giocato una grande partita. Ho chiesto a tutti di restare uniti e di pensare positivo. Abbiamo passato momenti peggiori perciò non devono essere due pareggi, a fermarciDobbiamo solo continuare per la nostra strada pensando partita dopo partita. Poi alla fine, faremo i conti…

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