Lo stopper Davide Porcaro promette: “Uscirò sempre dal campo con la maglia sudata. Spero di farmi apprezzare dai miei nuovi tifosi”

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Tanta voglia di rilanciarsi in maglia bianca e di mettere in mostra tutte le proprie qualità. È questo che si percepisce dall’intervista rilasciata al nostro portale dal nuovo difensore dei bianchi Davide Porcaro.

Andando a guardare le caratteristiche fisiche dei tre nuovi volti giunti a Torre Annunziata, si può sicuramente affermare che sta nascendo, per ciò che concerne gli over, un Savoia molto fisico e combattivo ad immagine e somiglianza di quella che fu l’indole di Salvatore Aronica, versione calciatore. Dall’alto dei suoi 190 cm Davide Porcaro svetta su tutti (supera di qualche centimetro l’altro neo-arrivo Roberto De Rosa) e si piazzerà tra i tre della retroguardia pronto ad intimorire gli avversari con la sua possente struttura fisica da corazziere. Oltre a quella però ci sarà anche una gran voglia di rivalsa, un forte desiderio di mettersi alle spalle gli infortuni subiti alcuni anni fa e di rilanciare la propria carriera. Per ripartire l’ex stopper della Fidelis Andria, ha scelto proprio i bianchi, colpito dalla serietà della società e dai programmi ambiziosi.

Davide, cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta del Savoia?

Come ho detto pochi giorni fa, appena ho firmato, ho scelto questa piazza non soltanto per il suo prestigio e per il calore dei tifosi che ho potuto percepire l’anno scorso quando con la Fidelis Andria venni a giocare al Giraud, ma anche per la serietà della società. Avevo ricevuto anche altre offerte: alcune provenienti dal girone H in cui ho militato lo scorso anno, altre dalla C. Inoltre mi aveva contattato anche una squadra che ha vinto, proprio quest’anno, il campionato di D, ma per correttezza preferisco non fare nomi. Determinante è stata anche la progettualità: la società punta a fare un campionato importante, qualsiasi sarà la categoria che andremo a disputare. Chiaro che se giocheremo in serie D, l’obiettivo sarà quello di vincere il campionato.

La tua carriera è stata costellata da infortuni che non ti hanno permesso di esprimerti al massimo. Hai tanta voglia di rivalsa?

Sì il mio calvario è cominciato quando ero alla Casertana. Prima alcuni fastidì muscolari poi un brutto infortunio al menisco esterno hanno rallentato considerevolmente la mia carriera. Sono stato dunque costretto a ripartire dalla D e solo negli ultimi due anni sono riuscito a trovare, finalmente, continuità. Difatti nell’ultima stagione con la Fidelis Andria, ho giocato quasi tutte le gare. Per cui riallacciandomi al discorso fatto in precedenza, la mia scelta quest’anno è stata più ponderata che mai. Con il mio procuratore abbiamo preso una decisione che prescinde da ogni discorso relativo alla categoria e abbiamo pensato che Torre Annunziata fosse la piazza ideale per un mio definitivo rilancio.

Nelle ultime due stagioni sei stato utilizzato prima da Alessandro Potenza e poi da Giancarlo Favarin in una difesa a tre. Quali sono le tue caratteristiche? Parlaci un po’ di te…

Si ho ricoperto la posizione di centrale di destra o di sinistra in una difesa a tre anche se posso essere impiegato anche in una difesa a quattro. Fu mister Auteri ai tempi del Benevento ad impiegarmi la prima volta in un sistema di gioco con tre difensori e da lì in poi mi sono trovato sempre più a mio agio in quella posizione anche se sono a completa disposizione del nuovo tecnico Aronica, qualsiasi sarà lo schema che deciderà di attuare. Per ciò che invece concerne le mie caratteristiche, sono un difensore a cui piace il contatto fisico con gli attaccanti. Mi piace giocare d’anticipo, ma all’occorrenza, sono in grado anche di uscire palla al piede dalla difesa anche se non amo le giocate azzardate, non mi piacciono i fronzoli.

Hai già avuto modo di conoscere Aronica e i tuoi nuovi compagni di squadra? Che impressioni hai avuto?

Con il mister abbiamo già avuto modo di conoscerci e ho subito avuto un impatto positivo. Inoltre ho ricevuto un bellissimo messaggio di benvenuto da parte del capitano Ciro Poziello. In tanti anni di esperienza pur giocando in squadre composte da tanti calciatori importanti, non mi era mai capitata una cosa del genere. Questo ti fa capire le qualità umane, lo spessore di una persona che prima di essere un ottimo calciatore è sopratutto un uomo di valore. Questi sono requisiti importanti che in una squadra non debbono mai mancare al fine di creare i presupposti per fare bene.

Nel frattempo state già seguendo n programma di allenamento?

Si ci stiamo già allenando individualmente per farci trovare pronti per il primo contatto con il campo che dovrebbe avvenire tra il 17 ed il 18 di Agosto. Speriamo che il Covid non faccia di nuovo brutti scherzi perché non vedo l’ora di cominciare. Non mi era mai capitato di stare fermo 5/6 mesi e confesso che è stata dura per chi, come me, vive del contatto quotodiano con il rettangolo verde.

Un ultimo messaggio che vuoi inviare alla piazza!

Ai tifosi prometto di sudare sempre la maglia, come è nelle mie caratteristiche. Ce la metterò tutta per farmi apprezzare e spero, pian piano, di conquistare con il sudore ed il sacrificio, la loro fiducia.

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