CRISI SAVOIA. Quante strumentalizzazioni

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Il Savoia rischia il fallimento ma c’è chi continua a fare demagogia

TORRE ANNUNZIATA (NA) – Il Savoia sta morendo e, salvo miracoli dell'ultim’ora, questa società è destinata al terzo fallimento in meno di quindici anni. Nonostante la drammatica situazione, un vero tormento per chi tiene realmente a cuore le sorti del Savoia, c'è una parte della città che in questo contesto ci 'sguazza' non perdendo mai occasione per strumentalizzare alcune situazioni facendo apparire le cose ben diverse da come sono in realtà.

STAFF TECNICO, NESSUN FORFAIT – Ieri abbiamo appreso di un presunto forfait dello staff tecnico, con il preparatore atletico e quello dei portieri, il massaggiatore ed il magazziniere che, stando a quanto riportato da un organo di stampa, avrebbero saltato di proposito l'allenamento. La notizia, però, non ha trovato alcun riscontro con la realtà: già da mesi, infatti, c'era un accordo con Papagni che, in caso di sedute 'leggere' come, ad esempio, quella del martedì, alcuni componenti dello staff tecnico potevano evitare di raggiungere il Giraud per risparmiare sugli spostamenti. Di questa cosa ne era al corrente l'intero staff tecnico e anche il direttore generale Eupremio Carruezzo che ce lo ha confermato telefonicamente.

CASSE SOCIETARIE – Un’altra ‘bufala’ che circola in questo periodo riguarda la presunta mancanza di liquidità della società che ad inizio mese ha invece ricevuto il via libera per la riscossione della quota derivante dalla ripartizione mutualità (legge melandri) pari 12.000€ cifra alla quale si andrà a sommare, nei prossimi giorni, il contributo della fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre, pari a 33.000€. La società, inoltre, sta pagando regolarmente il bed & breakfast che ospita alcuni calciatori e le spese vive per l’organizzazione delle partite casalinghe (ambulanza, stewards, impianto audio etc.). Gli unici a non percepire nulla, da ottobre scorso, sono i calciatori e lo staff tecnico, pagati solo sotto la gestione Maglione, più volte eretto a capo espiatorio da una parte della stampa che, fino a qualche settimana fa continuava ad accollargli responsabilità non sue.

NOTE POSITIVE – Le uniche note positive di questa stagione disastrosa sono rappresentate dall’intero staff tecnico guidato in maniera impeccabile da Aldo Papagni che, oltre ad aver dato prova di essere un ottimo tecnico, ha dimostrato di possedere virtù che, al giorno d’oggi, non sono facilmente riscontrabili nel mondo del pallone. Solo così, infatti, si poteva portare avanti un progetto nonostante le difficoltà riscontrate lungo il percorso, dal mancato percepimento degli stipendi, passando per i punti di penalizzazione, l’ammutinamento di Di Nunzio e Cipriani etc. L’altra, è rappresentata senz’altro dall’Associazione “Antica Passione” che, attenta e vigile, punta dritta all’obiettivo di istituire un organo di controllo che possa, in futuro, evitare che la città possa ritrovarsi da un giorno all’altro con la notizia di una squadra sull’orlo del fallimento vigilando sulle gestioni societarie.