Savoia-Giugliano: l’analisi tattica

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Parlato prepara minuziosamente la gara in ogni dettaglio, imbrigliando e dominando il Giugliano. Sontuosa la gara di tutto il centrocampo, di Osuji e Tascone in particolare…

Un Savoia tatticamente perfetto, batte il Giugliano e conquista il secondo posto in solitaria. Grande merito va riconosciuto al tecnico Parlato che ha letteralmente demolito il seppur bravo collega Agovino, preparando nei minimi particolari la gara. Quella ammirata quest’oggi al Giraud, non c’è che dire, appare una squadra letteralmente trasformata rispetto ad alcune settimane fa, sia dal punto di vista del gioco, sia per ciò che concerne la condizione atletica. Vediamo, nel dettaglio, quali sono stati i fattori che hanno permesso ai padroni di casa, di battere un avversario ostico come i gialloblu’.

Cambio di modulo

Il tecnico oplontino, pare aver finalmente trovato il giusto assetto tattico. Il passaggio al 3-5-2 ha sicuramente portato un maggior equilibrio tra i reparti; la difesa a tre garantisce maggiore solidità, anche grazie al supporto decisivo della linea mediana che oggi ha praticamente annullato quella avversaria, con un pressing asfissiante abbinato anche a tanta qualità. Strepitosa la prestazione collettiva di tutto il reparto, di Osuji e Tascone in particolare, autori di novanta minuti davvero sontuosi. Il calciatore nigeriano, ha corso dall’inizio alla fine della partita, aiutando non solo la squadra nella fase difensiva, ma anche in quella offensiva, con i suoi numerosi strappi palla al piede, da applausi. Stesso discorso vale per Tascone; il gioiellino classe 2000′, ha incantato con i suoi lanci telecomandati ma ha anche sradicato una moltitudine di palloni, dai piedi dei calciatori avversari. Un talento da coccolare e preservare con cura e che cresce in modo esponenziale, settimana dopo settimana… L’arma decisiva che ha consentito di far prendere l’ago della bilancia dalla parte dei bianchi, e’stato dunque, senza dubbio, proprio questo reparto, fondamentale sia per ciò che concerne i raddoppi di marcatura su Casonaturale e Alvino che, hanno semplificato, di conseguenza, il lavoro di Rondinella e Oyewale (ottima anche la loro gara) sia per aver contribuito a scollare la difesa e il centrocampo dei tigrotti. Difatti, nel corso della prima frazione, per i padroni di casa si sono aperte delle vere e proprie praterie nel cerchio del campo anche se, nonostante le numerose ripartenze dopo aver riconquistato la palla, non sono stati in grado di chiudere più volte la partita. Anche in attacco, Parlato pare aver trovato il giusto equilibrio. Cerone nel ruolo di trequartista puro, ha aumentato il proprio raggio di azione ed è libero di giostrare su tutto il fronte d’attacco, dal centro a destra, diventando di conseguenza, maggiormente imprevedibile mentre l’ivoriano Diakite’, ha finalmente più spazio attaccare in profondità; come scrivevamo alcuni mesi fa, il fatto di giocare troppo spalle alle porta, limitava molto le sue potenzialità.

Modulo versatile

Quello di oggi, e’ un 3-5-2 o meglio, 3-5-1-1 che in fase di non possesso, ha saputo trasformarsi in un 4-4-1-1 con Rondinella e Oyewale pronti subito a ripiegare in difesa per raddoppiare sugli esterni offensivi avversari. Quest’oggi, come già accennato prima, il tecnico oplontino ha preparato minuziosamente la partita, stupendo tutti. Ha presentato in campo un Savoia attendista, formato trasferta, che ha aspettato gli avversari nella propria metà campo per poi far male con le ripartenze veloci, dopo aver conquistato la palla grazie al grande pressing.

Condizione atletica

Come accennato ad inizio articolo, e’ un Savoia che sta benissimo fisicamente. I calciatori arrivano prima sulla palla e quando le gambe e il fiato reggono, tutto diventa più semplice. Nella seconda frazione invece, i bianchi hanno preferito dosare le energie. Come un fachiro fa con il suo cobra, hanno addormentato un po’ la gara senza però rinunciare a ripartire improvvisamente in contropiede. Comprensibile l’abbassamento del baricentro negli ultimi minuti di gioco, per difendere il prezioso risultato.

Unico appunto, non riuscire a chiudere prima la partita…

Unico rammarico, non aver chiuso prima la contesa. I bianchi, avrebbero potuto fare almeno tre reti nella prima frazione di gioco ma non sono stati troppo cinici, sprecando oltre il dovuto. Tutto ciò può risultare pericoloso perché se sprechi tanto dal punto di vista fisico ma non riesci a chiudere anzitempo i giochi, puoi rischiare di prendere goal in una delle rare occasioni da rete costruite dagli avversari. Emblematico, in tal senso, il rigore sbagliato da Cerone. Quell’errore, sarebbe potuto costare caro ai bianchi che hanno difatti rischiato, nell’unica occasione da rete costruita nell’arco della partita da parte del Giugliano, di uscire incredibilmente da questo match con un solo punto. Anche il trequartista oplontino, nonostante l’errore dal dischetto, si e’ distinto quest’oggi, come uno dei migliori in campo. Grandi giocate, come al solito, tra cui il corner pennellato sulla testa di Rondinella e l’azione super con cui si è guadagnato il rigore (stop da cineteca e dribbling ubriacante sul difensore ospite) ma deve imparare, in certe circostanze, ad essere un po’ meno lezioso e sicuro di se’ perché è forse proprio questo eccesso di sicurezza a indurlo in errore in alcune scelte, che sia un tiro dalla distanza o appunto un tiro dal dischetto che sull’uno a zero, va calciato in modo diverso…