La realtà è dura ma bisogna accettarla. Sabato si chiamerà F.c Pompei

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Bianchi attesi dalla proibitiva trasferta di Pompei. Accettare la realtà non significa rassegnarsi ad essa ma dimenticare quello che è stato ed unire le forze per provare a cambiare le cose.

(Nella foto, i tifosi oplontini in occasione di un Savoia-Pompeiana giocata una decina di anni fa in Promozione – Foto Izzo).

Se la storia fosse ciclica, la Grecia tornerebbe ad essere la culla della civiltà, la Penisola italica a dominare il mondo ed il Savoia e Torre Annunziata a far parlare nuovamente di sé,  la prima per le sue floride industrie, i suoi pastifici e gli stabilimenti balneari frequentati dai vip di allora; la  seconda invece, per i risultati di prestigio conseguiti nelle massime categorie. La storia però, è fatta principalmente dagli uomini e finché non ce ne saranno altri di uguale dignità, carisma e amore per la propria terra la situazione difficilmente migliorerà. Per ciò che riguarda i bianchi, per il momento bisogna allora accontentarsi di un anonimo campionato regionale, cosa impensabile da immaginare tanti anni fa ma  più facile da accettare oggi che la città versa nelle condizioni che tutti sappiamo e che ci si è ormai abituati ad affrontare la realtà ad occhi aperti. La prossima, ennesima, sfida che l’ inesorabile calendario ricorda ai tifosi torresi  come a volerli ridestare  dai dolci sogni del passato ed esortare a restare con i piedi per terra sarà l’ Fc Pompei, squadra che è mancata per molti anni dal calcio giocato ma che ha utilizzato questa  lunga assenza per riorganizzarsi al meglio. E lo ha fatto. La compagine mariana è la dimostrazione che quando si crea una sinergia inossidabile tra amministrazione, città e proprietà, si possono gettare la basi per un progetto solido e vincente che si sta ergendo di pari passo con quella che  è  uno sviluppo costante della città. Oggi come oggi, sarà una impresa ardua uscire con un punto dal “Bellucci”, considerata la forza dell’organico a disposizione del tecnico Borrelli che può disporre di calciatori del calibro di Rinaldi, Galesio, Spinola, Di Paola, Malafronte con tanti ex che con la casacca bianca hanno disputato, in tempi recenti, la serie D (Caiazzo, Tedesco e Gargiulo). Nel calcio però, mai dire mai. Ci aspettiamo se non altro, una reazione di orgoglio da parte dei ragazzi di Barbera e poi, ogni gara fa storia a sé. E quando sarà terminata sarà  solo una delle tante battaglie che finirà in archivio ma per vincere la guerra e scrivere nuovamente pagine che siano durature, c’è bisogno che tutti finalmente facciano la propria parte.

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