Giugliano/Savoia, quale futuro? Si cerca un titolo di serie D

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Al termine del torneo, il presidente Mario Pellerone era stato chiaro e aveva dichiarato che sarebbe rimasto al timone del Giugliano (in attesa del cambio di denominazione) solo in caso di serie D. Si cerca dunque una soluzione in tal senso, anche se bisognerà fare in fretta per non rischiare poi di ripartire nuovamente in ritardo, nel caso in cui l’imprenditore lombardo ed i suoi soci, cambino idea.

Passare davanti al Giraud, in questo periodo, è una coltellata al cuore per qualsiasi sportivo torrese. Quello che un tempo, per giunta neanche molto lontano, era considerato un vero e proprio gioellino, versa ora in uno stato di desolante abbandono. Tutto ciò, non è altro che il riflesso di uno specchio in cui le amministrazioni locali che si sono succedute negli anni si sono guardate senza essere in grado di cogliere i propri difetti, cieche ma anche impotenti di fronte al crollo verticale che ha visto sprofondare la città in un abisso dal quale ci vorrà tempo e soprattutto persone giuste, per provarne a venire fuori. Certamente il problema relativo agli impianti sportivi coinvolge quasi tutte le società campane ma questo non deve assolutamente costituire un alibi. Soltanto con uno stadio rimesso a nuovo si potranno gettare basi solide per costruire un solido futuro. Lo ha ribadito più volte anche la società capitanata dal presidente Pellerone che nel frattempo vuole fare un tentativo per accedere in D dalla porta secondaria, dopo essere stata eliminata nei play-off dal San Marzano dell’ex Meloni. Come? Attraverso il rilevamento di un titolo, prassi ormai divenuta frequente negli ultimi anni. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, una trattativa sarebbe stata avviata con la Mariglianese. La società del presidente Antonio Abete ha ottenuto nella stagione appena terminata una brillante salvezza in un raggruppamento complicato come quello H. Un ottimo traguardo per una matricola che nonostante le tante difficoltà incontrate sul suo cammino, tra cui proprio l’assenza di un impianto cittadino a norma, è riuscita a condurre la nave in un porto sicuro. In una recente intervista, il massimo dirigente della società campana, ha chiesto, ora più che mai, la vicinanza della città e delle Istituzioni al suo progetto ma ha rassicurato tutti sul fatto che il titolo non si sposterà dalla città. Sarà dunque un obiettivo difficile per il ds Palumbo ed il suo staff ma non impossibile. Staremo a vedere come evolverà la situazione. Tra gli addetti ai lavori, era circolata anche l’ipotesi Real Agro Aversa, il cui presidente Pellegrino aveva più volte chiesto un concreto aiuto da parte della classe imprenditoriale locale, anche se questa ipotesi al momento, pare inverosimile visto che i due comuni (quello aversano e quello torrese), fanno parte di Province diverse.

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