Parlato, nuovo tecnico del Savoia:”Questa sfida mi intriga molto. Costruiremo una squadra prima di uomini, poi di calciatori”

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Nuova stagione, nuovo look. Si comincia dall’allenatore che non è più Salvatore Campilongo, il quale, come risaputo, non ha trovato l’accordo economico con la società. Al suo posto, Il napoletano Carmine Parlato, un tecnico pluridecorato in serie D, visto che, nonostante la giovane età, ha già vinto quattro campionati con Rovigo, Pordenone, Padova e Rieti ed uno scudetto di serie D con i friulani. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare quali sono le sue prime sensazioni.

E’ la sua prima esperienza in assoluto al sud Italia, dopo aver vinto ben quattro campionati al nord con Rovigo, Pordenone, Padova e Rieti. Soddisfatto della sua scelta?

Sono molto contento ed orgoglioso di essere approdato in una società così importante come il Savoia. Mi stimola ed allo stesso tempo mi intriga molto, la possibilità di potermi confrontare con una piazza così diversa rispetto a quelle che ho allenato precedentemente.

E’ stata veloce la trattativa? Aveva avuto altre richieste e se si, perché ha scelto proprio il Savoia?

Mi ha spinto ad accettare il Savoia il fatto che la società abbia premuto molto per avermi ma, non lo nego, anche il calore e la passione della piazza. Mi ha colpito, inoltre, la bontà del progetto.Del resto, se hanno deciso di affidarsi ad un allenatore che ha vinto tanto in D, significa che vogliono puntare a fare bene ed io sono qui per lavorare sodo e provare a costruire una squadra composta innanzitutto, prima da uomini e poi da calciatori, all’altezza della piazza in cui mi trovo ora.

Qual’e’ secondo lei, la differenza tra allenare una piazza del nord ed una del sud?

Beh, sicuramente allenare al sud, in una piazza come Torre Annunziata, è differente dal punto di vista ambientale. Il raggruppamento meridionale è sempre stato molto complicato da affrontare rispetto agli altri. Inoltre, le pressioni sono senza dubbio diverse anche se comunque, a scendere in campo sono sempre ventidue calciatori e le porte sono sempre due, dunque non cambia praticamente nulla da questo punto di vista.

Quale è il suo credo tattico?

Non ho un vero e proprio credo tattico. Sono della convinzione che il modulo, va adattato in base ai calciatori che si hanno a disposizione e quelli che vengono acquistati. Se ad esempio, arrivano due attaccanti bravi a giocare nel 4-3-3, allora si può pensare di adottare quel sistema di gioco, oppure un 4-3-1-2 se invece i giocatori che avrò a disposizione sono più funzionali a questo tipo di schema. Secondo il mio punto di vista, l’allenatore è simile ad un sarto che deve cucire sulla propria squadra, il vestito più adatto.

A proposito di mercato,ha già qualche idea in mente? Le piacerebbe portare con se, in questa nuova avventura, qualche calciatore cha ha gia’ avuto modo di allenare in questi anni?

Certo. Appena possibile, mi vedrò con il ds e insieme cercheremo di individuare i profili che fanno al caso nostro.

Conosce già gli elementi facenti parte della rosa della scorsa stagione?

Si, la maggior parte. Posso dire che sono tutti ottimi ragazzi, veri uomini prima ancora che calciatori. Credo che molti di loro, potranno essere funzionali al progetto. Valuteremo nei prossimi giorni anche questo.

Ha portato il Pordenone in Legapro, proprio quando, ironia della sorte, il Savoia riuscì a ritornare nel calcio professionistico dopo tanti anni di purgatorio. Cosa si sente di promettere a questa piazza?

Sono consapevole di essere approdato in una piazza dal grande blasone e storia, come questa. Qui, che si giochi in serie A o in serie D, non fa differenza: i tifosi sono sempre presenti in massa, allo stadio. Il mio obiettivo è quello di costruire una squadra che possa avvicinare sempre più tifosi a questo progetto, che sia in grado di lottare ad armi pari con qualsiasi avversario e che possa portare alto il nome Savoia. Soltanto con grande lavoro, sacrificio e determinazione, si possono ottenere grandi risultati ed è quello che proverò e mi impegnerò a fare, con grande entusiasmo.