A Roccella, bianchi lenti nella manovra e senza idee. Errori anche da parte del tecnico Parlato…
Vistoso passo indietro da parte dei bianchi che escono dal “Ninetto Muscolo” di Roccella con un solo punto e tanti rimpianti per averne persi due che sarebbero risultati fondamentali per continuare a sperare nel sogno promozione e che vanno ad aggiungersi ai purtroppo tanti, sfumati contro le “piccole” del torneo.
È sembrato quasi di rivedere lo stesso Savoia di inizio campionato, i cui sintomi di una vecchia malattia che sembrava essere andata via, erano già ritornati a palesarsi nel corso della gara interna con il Ragusa.
Sia ben chiaro, le partite non si possono vincere tutte e molto spesso, queste ultime possono cambiare improvvisamente, anche con degli episodi. Se fosse entrato quel clamoroso palo di De Vena, molto probabilmente la partita avrebbe preso una piega diversa e il Roccella si sarebbe aperto di più, concedendo maggiori spazi ma ad onor del vero, a parte un predominio territoriale e nel possesso palla, Cerone e company, hanno creato davvero poche occasioni da goal per meritare di portare a casa, l’intera posta in palio.
Eppure, la compagine ionica, a parte una buona organizzazione di gioco e compattezza difensiva, sembrava essere assolutamente alla portata dei bianchi, come testimoniano, del resto, i 31 punti di differenza. Pessima, soprattutto, l’interpretazione del primo tempo, sia da parte della squadra che, nonostante si trovasse di fronte una squadra attendista e poco dedita al pressing, non trovando sbocchi centralmente, si è intestardita con i lanci lunghi, piuttosto che affidarsi ai dialoghi rapidi volti a favorire le incursioni laterali, sia del tecnico Parlato che ha incomprensibilmente variato l’undici iniziale, lasciando in panchina un elemento fondamentale come Tascone (la chanche concessa a Chironi, poteva anche starci visto il rendimento palesato nelle ultime due gare) e affidandosi in avanti ad Orlando, che al netto delle poche palle giocabili, è stato ancora una volta impalpabile, come il suo collega di reparto Diakité.
Un po’ meglio, dal punto di vista del gioco, è andato il secondo tempo, anche grazie ai cambi effettuati in corsa ma la manovra e il fraseggio sono apparsi ancora troppo lenti, permettendo ai padroni di casa di riposizionarsi facilmente, per chiudere ogni varco. Nonostante, dunque, Parlato si stia rivelando un ottimo tecnico, capace di leggere le partite in corsa e di motivare al meglio il suo gruppo, purtroppo non si è dimostrato sempre impeccabile ed esente da errori, come accaduto oggi, contro il Ragusa e ad inizio stagione. Fermo restando che questa squadra, seppur ben equilibrata e strutturata, non è completa e ben assortita in tutti i reparti, sopratutto in quello offensivo, dove, in attesa di De Vena ed eccetto l’ottimo rendimento di Scalzone, Orlando e Diakité si sono rivelati essere due doppioni poco adatti al gioco di questa squadra (ma del resto, se lo fosse stata, a quest’ora sarebbe stabilmente in prima posizione).
Inoltre, probabilmente, manca in rosa un calciatore in grado di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica, prerogativa essenziale per provare a spaccare partite come queste, in cui gli avversari concedono pochissimi spazi.