Un Savoia senza gioco e senza idee, salvato ancora una volta dal suo talento.
Quella con il Roccella, doveva essere la partita del riscatto. I bianchi erano chiamati a reagire, ad una prova di orgoglio dopo i pesanti torti arbitrali subiti contro la Cittanovese e le poco brillanti prestazioni di avvio campionato, ed invece da salvare c’e’ solo ed esclusivamente, il risultato. I ragazzi di mister Parlato non sono riusciti a fare un solo boccone neanche del Roccella, una delle squadre che lotteranno per non retrocedere in Eccellenza e che e’ composta praticamente da quasi tutti calciatori giovani, la maggior parte giunti nel comune jonico, in prestito. Alla fine, si conteranno soltanto due tiri in porta scagliati contro la porta di Scuffia, per fortuna capitalizzati entrambi. Due giocate individuali, come al solito, una del nuovo innesto Scalzone, una prima punta che mancava in rosa e che ha contributo a far salire la squadra, colmando se non altro, quella lacuna lasciata ad inizio stagione da Del Sorbo e in corso d’opera, da Abayian; l’altra, neanche a dirlo, del solito Cerone che sta dimostrando, settimana dopo settimana, di essere di un’altra categoria. Cosa sarebbe accaduto se l’estroso numero dieci, non avesse cacciato fuori dal cilindro, ancora una volta, l’ennesima prodezza? Molto probabilmente (possiamo pure togliere l’ultima parola visto che al momento del goal, la partita era quasi conclusa) staremmo a parlare di un clamoroso pari che avrebbe a questo punto, cancellato ogni possibilità di rimonta verso le posizioni di vertice. Vorremmo anche noi scrivere di un Savoia finalmente convincente, non per forza spettacolare ma perlomeno con un gioco ben definito, ed invece, dopo ben sei giornate non ci siamo mai potuti ricredere neanche quando sono arrivate le vittorie contro Castrovillari e Marsala che hanno mascherato più di qualche problema. E’ lapalissiano; se il Savoia continuerà a giocare così, non andrà molto lontano e il prossimo esame sarà in tal senso, significativo perché ad attendere i bianchi, ci sarà il Licata, una squadra che oltre al fatto di non aver mai perso (4 vittorie e 2 pareggi), gioca praticamente a memoria, ha un’impronta di gioco ben definita, grazie all’ottimo lavoro di mister Campanella, ed e’ inoltre in un’ottima condizione fisica. I gialloblu’ vanno praticamente a mille e sono micidiali nelle ripartenze grazie alle continue e improvvise verticalizzazioni degli esterni. Anche nell’ultima trasferta di Corigliano, hanno nuovamente fatto la differenza sia il centrocampista ex Akragas Assenzio (splendidi i suoi passaggi di prima ad aprire il gioco sulle fasce e i suoi continui duetti con Convitto che hanno fatto ammattire la difesa di casa) e soprattutto proprio quest’ultimo, l’estroso numero dieci. L’ex Marsala e Dattilo e’ in una condizione strepitosa. Partendo da sinistra con il suo classico movimento ad accentrarsi, sta facendo la differenza e dai suoi piedi partono praticamente quasi tutte le azioni pericolose dei siciliani (da rivedere due suoi tiri deliziosi, uno da calcio piazzato, che si sono stampati sulla traversa a portiere battuto); un vero piacere vederlo giocare. Non solo pero’ over, perché il Licata dispone anche di under davvero interessanti come l’ala destra Adeyemo ed il centrocampista Diaby. Sarà dunque durissima per i bianchi se non si sveglieranno al più presto…