Un’altra compagine sarda per il Savoia, domenica al “Giraud”. Gli smeraldini, hanno un organico molto giovane (media età di 23,2 anni) e sinora hanno conquistato cinque punti, segnando cinque reti e subendone altrettante anche se devono ancora recuperare una gara contro il Gladiator.
Dopo l’importante vittoria ottenuta sul campo del Carbonia, ai bianchi verrà a far visita un’altra sarda, l’Arzachena. Gli smeraldini, guidati dal tecnico, originario di Afragola, Raffaele Cerbone (un passato da calciatore con le casacche del Chievo Verona, Brescia e Spal) sono partiti discretamente, conquistando sin qui cinque punti, frutto di due pareggi contro Latte Dolce e Nola, una vittoria sul campo della Torres ed una sconfitta subita domenica scorsa tra le mura amiche, contro il Cassino. Un ruolino tutto sommato buono per una squadra molto giovane, che punterà ancora una volta a mantenere la categoria, provando a valorizzare quelli che sono i prodotti del proprio vivaio. L’allenatore napoletano, l’anno scorso alla guida del Budoni, proverà a raggiungere l’obiettivo prefissato dalla società anche se quest’anno, l’asticella della difficoltà si e’ notevolmente innalzata, con il girone G che e’ diventato ancora più competitivo. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, per toccare più argomenti e per parlare della prossima sfida contro il Savoia.
Mister, come valuta queste prime giornate di campionato? Soddisfatto della partenza della sua squadra?
Diciamo di si, anche se non si può essere mai soddisfatti al cento per cento visto che c’è sempre tanto da migliorare. C’è un po’ di amaro in bocca per quella sconfitta subita domenica in casa contro il Cassino. Siamo una squadra molto giovane; basti pensare che in alcune partite abbiamo schierato cinque o sei under ed in rosa abbiamo ben sedici fuori-quota ma non e’ comunque nostra abitudine, fasciarci la testa.Si sapeva del resto, che questo campionato presenta grosse difficoltà ma proveremo a fare il nostro percorso, puntando a raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati.
Ha parlato di squadra giovane. Del resto, il nome della vostra squadra “Arzachena Academy”, la dice lunga su quale sulla politica societaria…
Si, come le ho detto poc’anzi, in organico ci sono tanti giovani. E’ una scelta, una politica che porta avanti la società e che mira a lanciare in prima squadra, quanti più prodotti del vivaio, possibile. Per ora stiamo lavorando bene con quello che e’ il materiale a nostra disposizione ma e’ chiaro che c’è ancora molto da fare e da lavorare. Negli ultimi giorni, e’ arrivato Defendi, un attaccante esperto che proverà a darci una mano perché eravamo davvero contati, anche se il ragazzo e’ fermo da Febbraio e necessita di tempo per entrare in condizione.
Arriverà qualche altro elemento entro domani, giorno di chiusura di queste prima finestra di mercato?
Penso di no; credo che saremo questi fino a Dicembre. Se poi dovesse accadere il contrario, sarei felicemente sorpreso.
Da napoletano, originario di Afragola, cosa pensa del girone di quest’anno in cui sono state inserite molte squadre campane?
Negli ultimi anni, il livello del girone si e’ alzato notevolmente. Essendo campano, conosco bene il blasone di squadre come il Savoia, ma anche Nocerina, Giugliano ed Afragolese hanno allestito squadre competitive. Credo che il Savoia, il Latina ed il Monterosi, siano le più attrezzate per vincere ma tra le tre, proprio il Savoia, a mio avviso, ha qualcosa in più e non lo dico solo perché dobbiamo affrontarlo domenica. L’anno scorso, hanno disputato un grande campionato, riuscendo a conquistare un secondo posto dietro il Palermo ed oltre ad avere un organico importante, hanno acquisito la giusta mentalità e maturità per vincere. Noi, comunque, proveremo domenica a fare la nostra partita ed il calcio e’ bello proprio perché ti consente di misurarti con realtà importanti come queste.
In queste prime gare, ha già affrontato le due sassaresi Latte Dolce e Torres, squadre che hanno speso tanto ma che sinora hanno deluso le aspettative (questi ultimi, soprattutto). Come le sono sembrate?
Benché siano partite male, sono due squadre in crescita che alla lunga, sono convinto, verranno fuori perché hanno un organico importante. Il Latte Dolce, aveva già una buona struttura e si e’ rinforzato con tre-quattro innesti di livello ma probabilmente, i calciatori sono stati caricati da troppa responsabilità e questo ha, a mio avviso, inciso sulla partenza a rilento che hanno avuto. Hanno comunque da poco preso anche Guberti, un calciatore importante e presto risaliranno la china. La Torres, invece, dopo essere stata subito sconfitta in un derby alla prima giornata, ha perso fiducia ed autostima ma anche il loro organico, e’ di assoluto livello. Hanno acquistato calciatori dal calibro di Mesina; inoltre, li ho visti giocare e nonostante li abbiamo battuti, posso dire che quella posizione in classifica non gli appartiene. Dunque sono destinati a risalire anche loro, la classifica.
Il vostro obiettivo invece, e’ quello di raggiungere una salvezza senza troppi patemi? Eppure, ad inizio campionato, alcuni addetti ai lavori vi davano tra i favoriti…
Si ho letto da qualche parte che ci davano per favoriti ma in molti scrivono o parlano senza conoscere bene le realtà o le rose. Secondo lei, una squadra con appena sette-otto elementi over, puo’ ambire a grandi traguardi? Il nostro obiettivo, e’ e resta la salvezza, provando a valorizzare i nostri giovani e ad inserirli gradualmente in prima squadra.
Quest’anno è partito con il 3-4-3, suo modulo preferito, poi e’ passato al 3-5-2, facendo vari esperimenti soprattutto sulle corsie esterne ed in avanti. Avete trovato il giusto assetto tattico?
Il 3-4-3, e’ il modulo che ho sempre attuato ma purtroppo, non sempre si creano le situazioni per poter giocare così. Bisogna avere gli uomini giusti, dunque non ci si può sbattere continuamente la testa ma bisogna saper cambiare. Io credo comunque, che al di la’ del modulo, ciò che conta di più e’ lo spirito con cui si scende in campo e si affrontano gli avversari. Si può preparare una partita in qualsiasi modo ma ciò che fa la differenza e’ la qualità che alla lunga viene sempre fuori ed il Savoia, per esempio, ne possiede tanta non solo tra i titolari, ma anche tra le riserve.
Che partita si aspetta domenica?
Conosciamo il valore degli avversari ma non ha abbiamo timore. La paura, la ha solo chi va in guerra e le partite di calcio non sono battaglie. Proveremo sicuramente a giocarci la partita e ad essere propositivi, perché non si può sperare di uscire indenni da Torre Annunziata, pensando di affrontare la gara, sulla difensiva. Ci saranno, ovviamente, momenti in cui dovremo soffrire, ma pensare di concedere campo ad una squadra come il Savoia, si ripercuoterebbe contro di noi.