Marina di Ragusa, il d.g. Calogero: “La stagione calcistica dilettantistica può ritenersi conclusa”

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Il direttore generale del Marina di Ragusa, Nunzio Calogero, con una nota esprime tutto il rammarico riguardo l’emergenza sanitaria che sta attraversando il Paese, sottolineando che a suo parere, la stagione calcistica può considerarsi conclusa; naturalmente valutando nel dettaglio tutte le decisioni in merito ai vari titoli da assegnare. Ecco la nota del direttore rosso-blu:

“Momenti e giorni di stallo, come giusto che sia, per quanto riguarda aggiornamenti e nuove disposizioni da parte della Lega e dei vari direttivi preposti. Tutte le nostre forze, energie e azioni devono essere incentrate sull’emergenza sanitaria e sociale che sta vivendo il nostro Paese e noi cittadini che stiamo vivendo un periodo surreale e sicuramente per tanti, il peggiore finora affrontato in vita. Noi, dal canto nostro, abbiamo fin da subito attuato le giuste precauzioni e attenzioni per la salute e la tutela nostra e di tutti i tesserati, anche quando in attesa di disposizioni dall’alto, quasi tutte le altre società continuavano ad allenarsi e svolgere attività agonistiche di gruppo. Come conoscete e sapete tutti, abbiamo sempre posto al primo piano i valori e i principi umani che fanno parte del nostro essere in primis uomini e padri di famiglia e soltanto dopo dirigenti o addetti al lavoro del mondo del calcio. Proprio per questo, reputo discutere e porsi problematiche per queste che adesso giudico soltanto “fesserie” un qualcosa di irrispettoso e superfluo ma se proprio devo dire la mia, credo che la stagione calcistica, almeno per i dilettanti, sia e debba essere conclusa qui, naturalmente con le giuste e ponderate interlocuzioni e valutazioni sulle decisioni da prendere in seno ai vari titoli da assegnare, questo perché gli innumerevoli problemi sulle misure di controllo da adottare al rientro, oltre a quelli logistici, mentali, fisici e non per ultimo economici; non permettono il proseguimento dei vari campionati. Penso che già questa tragica pandemia, oltre alle numerose vittime reali, oltre 10000, provocherà la “morte” di tantissime aziende e medio/piccole imprese e di conseguenza delle numerose e tantissime Asd e associazioni dilettantistiche di tutti i vari sport che vivono e offrono servizi ludici e sociali grazie alle varie sponsorizzazioni e investimenti da parte di privati che da adesso e per qualche anno saranno ridotte al lumicino”

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