Dopo una sconfitta subita sul campo del Taranto che definire bruciante è poco per com’è giunta, la dirigenza dei bianchi ha scelto il silenzio, a differenza di quanto accaduto nella gara del girone d’andata disputata contro i pugliesi al Giraud, in occasione della quale era stato lo stesso presidente Mazzamauro a denunciare una condotta arbitrale a dir poco sfavorevole ai danni della sua squadra. Questa volta a rompere l’assordante silenzio del post Taranto è il direttore Mignano che non le manda di certo a dire nei confronti dell’arbitro e più in generale della conduzione della gara.
Ecco il comunicato stampa che rompe il silenzio:
È cominciata oggi una nuova settimana di lavoro per il Savoia, in preparazione del derby casalingo col Gragnano: agli ordini di mister Campilongo e sotto gli occhi vigili del Dg Rais e del Ds Mignano, i bianchi hanno dato il via agli allenamenti, con l’imperativo di cancellare subito la battuta d’arresto di Taranto.
A due giorni dalla beffarda sconfitta in terra pugliese, infatti, se è andata scemando la rabbia per un risultato ingiusto, non è certo diminuita l’amarezza per un’evidente disparità di trattamento in campo, come si evince dalle parole del direttore Mignano: “Al termine della partita allo ‘Iacovone’ non abbiamo voluto rilasciare dichiarazioni per evitare di innescare inutili e pericolose polemiche. Sappiamo bene che a caldo può mancare la lucidità e prevalere, invece, la rabbia. Avremmo aggiunto un ulteriore danno alla beffa della sconfitta, che non si sarebbe di certo trasformata in una vittoria. Il Taranto, per storia, pubblico, società, parco giocatori è una realtà importante e fortissima, che merita ben altri palcoscenici. Ma il Savoia non è da meno. Non vogliamo favoritismi di nessun genere, ma pretendiamo rispetto per la nostra società che fa tanti sacrifici, per i tifosi che anche in trasferta ci sono sempre vicini, per i giocatori che danno sempre il massimo in campo. Proprio questi ultimi mi interessa tutelare maggiormente. Sarei curioso di sapere se a parti invertite, sarebbe stato convalidato un gol in fuorigioco al 92’, ma ammetto che magari, a velocità normale, può essere difficile da valutare un caso del genere, soprattutto se si è mal posizionati. Ciò su cui non posso soprassedere (e che staff e calciatori hanno provato a far notare alla terna) è l’utilizzo di due pesi e due misure nel corso della gara. Com’è possibile non giudicare da espulsione la gomitata rifilata al 6’ da Marsili al nostro Maranzino, ma punire senza tentennamenti col doppio giallo Nives dopo una reciproca spallata con Esposito? Eppure Maranzino è dovuto ricorrere alle cure mediche per un labbro spaccato ed un dente saltato. Anche dalla tribuna ci siamo accorti del copioso sangue perso dal nostro under. Come ha fatto l’arbitro a non vedere? Era troppo presto per un provvedimento del genere? Non ha concesso neppure il fallo a nostro favore, facendo riprendere il gioco con la contesa della palla. Abbiamo sempre avuto il massimo rispetto nei confronti della terna arbitrale e degli avversari e continueremo così, ce lo impone il blasone del Savoia e la serietà e professionalità delle persone che lo compongono. Ma non possiamo accettare che si ripetano episodi del genere. Non è normale tornare a casa con un calciatore in queste condizioni, mentre l’avversario non è stato minimamente sanzionato”.