Il giovanissimo estremo difensore, intervistato dalla nostra redazione, mette a nudo le proprie emozioni
Nel calcio si sa, vigono da sempre anche leggi non scritte, consuetudini che si tramandano dall’invenzione di questo splendido gioco, come ad esempio questa: “Il portiere è mezza squadra”. Una affermazione tremendamente vera se si considera che l’estremo difensore, con le sue parate, può essere molto spesso determinante sulle sorti di una gara. Questa regola, in serie D, cozza con un’altra, scritta e vigente che è quella degli under. Per questo, la maggior parte della società (in poche optano per la scelta dell’over), debbono, ogni anno, prodigarsi per cercare un portiere giovane ma nello stesso tempo affidabile, con una personalità già tanto forte da permettergli di affrontare un campionato duro e difficile come l’Interregionale che, soprattutto al Sud Italia, si presenta ormai come una sorta di “Legapro 2”, vista la presenza di tante piazze calde ed importanti. Anche il Savoia si è trovato, ovviamente, a dover scegliere bene e con oculatezza ma grazie al nuovo direttore generale Giovanni Rais, ex capo osservatore del Torino per il Sud, è riuscito a strappare ad una folta concorrenza, il promettente classe 99’ Alberto Savini, di proprietà della gloriosa squadra granata e con alle spalle, un’esperienza già da titolare, la scorsa stagione, con la casacca dell’Arconatese (serie D girone A) dove si è distinto come uno dei portieri più promettenti del campionato. Certo, passare da una piccola cittadina come quella lombarda (Arconate conta poco più di seimila abitanti) dove i calciatori sono abituati a giocare davanti ad un pubblico non proprio numeroso, ad una piazza del profondo sud, notoriamente calda, come Torre Annunziata, costituisce uno di quei salti dal trampolino che può spaventare chiunque, soprattutto un ragazzo così giovane, ma non sembra il caso di Savini, così ambizioso da voler bruciare subito le tappe e misurarsi con sfide molto più intricate e complesse:”Sono felice di essere arrivato in una piazza così importante e prestigiosa come Torre Annunziata e sono stato, sin da subito, colpito dalla professionalità della società e dello staff tecnico. Rispetto all’anno scorso, durante il quale ho giocato a nord, con l’Arconatese, qui è praticamente tutto differente. Il calcio si vive in un modo diverso, sembra di stare in serie A, tutti ti conoscono e tutti i torresi tifano principalmente la squadra della propria città. Al nord, invece, non è così. Per questo motivo, sono felice di questo mio cambiamento personale, che, sono convinto, mi aiuterà a crescere e maturare sia come persona che come calciatore”.
L’emozione dell’esordio al Giraud
Non poteva, ovviamente, mancare il racconto della sua sensazione in merito all’esordio nella sua nuova casa, il Giraud, qualcosa che sicuramente porterà sempre con sé, nella sua esperienza da calciatore:”Prima dell’esordio in Coppa Italia, lo confesso, ero un po’ teso, però, appena sono sceso in campo ed ho avvertito il calore dei tifosi, mi sono subito tranquillizzato e ho trovato dentro di me quella carica che mi ha permesso di stare concentrato fino alla fine della gara”.
La scelta del Savoia
L’ex Torino, ci parla anche dei motivi che lo hanno spinto a scegliere Torre Annunziata:”Ho scelto il Savoia perché in tanti mi hanno parlato molto bene della piazza e soprattutto, dei tifosi. In tal senso, colgo l’occasione di ringraziare i direttori Rais e Mignano ed il presidente Mazzamauro che hanno puntato su di me per gettare le basi per creare un progetto così ambizioso”.
Impressioni sul gruppo
Savini è stato anche colpito dal nuovo gruppo, dalla velocità in cui tutti i componenti della rosa si sono integrati ed hanno fatto fronte comune per una sola causa:”Non sono mai stato in una squadra così forte, siamo un bel gruppo e seguiamo alla lettere ciò che ci dice il nostro mister, Squillante. Mi trovo molto bene con i miei nuovi compagni e credo che potremo toglierci grandi soddisfazioni, quest’anno”.
Il girone H
Cosa pensa del girone in cui il Savoia è stato inserito? La sua risposta, trasuda una saggezza tipica di un veterano:”Per ciò che concerne il girone, penso che bisogna concentrarsi e lavorare sodo, cercare di fare bene ogni domenica senza guardare chi si ha di fronte. In serie D, non esistono gironi facili e difficili, dipenderà soltanto da noi, raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
Una ultima battuta, prima di salutarci
Savini, ci saluta così, dopo avergli augurato un in bocca al lupo per la sua nuova esperienza:”Per me è un onore essere qui. Abbiamo un pubblico da serie A e non vedo l’ora che inizi il campionato. Io e tutta la squadra, daremo tutto per provare a raggiungere grandi traguardi. Forza Savoia”.