Con una lettera molto emozionale il tecnico si congeda
"Ho guardato dentro un'emozione e ci ho visto dentro tanto amore ed ho capito perché non si comanda al cuore, va bene così, senza parole". Questo pezzo del testo di Vasco Rossi spiega bene come ci lascia la lettera di mister Aldo Papagni, senza parole, senza parole per poter descrivere le emozioni che suscita il fatto di sapere che in Italia, nel calcio moderno, esistano ancora allenatori così, allenatori capaci di emozionarsi ed emozionarti con gesti semplici ma necessari, come una lettera d'addio-arrivederci, allenatori capaci di trasmettere valori troppo facilmente e troppo spesso trascurati e tralasciati dalla maggior parte dei super mister del nostro calcio, come l'importanza dell'amicizia, dello stare insieme, del costruire una famiglia, del rispetto reciproco e del sacrificio costante ed instancabile per chi ne ha bisogno e per il compagno in difficoltà. Tutti questi valori (ma ce ne sarebbero molti altri da elencare), sommati all'ottimo apporto tecnico che l'allenatore di Bisceglie è riuscito a dare, dimostrato dai 19 punti realizzati in questo girone di ritorno, provocano in noi una grossa commozione nel leggere e nel riportarvi le splendide parole di "congedo" mai troppo formale, ma mai scontato.
Ecco la lettera del tecnico di Bisceglie.
"A Torre Annunziata ho avuto la possibilità di vivere una delle esperienze più positive dal punto di vista umano e professionale. Questo è il pensiero che ho trasmesso alle persone a me care e che desidero estendere a coloro che hanno condiviso questi 5 mesi di lavoro e a tutta la tifoseria e la città di Torre Annunziata.
Parto da Eupremio Carruezzo che mi ha coinvolto in questa avventura fortificante della mia vita (scherzando continuo a sottolineare che mi ha scelto per 2 motivi fondamentali: 1) il mio titolo e la mia esperienza da insegnante di sostegno e 2) perché AUTOMUNITO!). Alla fine gli è andata bene anche per i 19 punti conquistati nel girone di ritorno che, ottenuti anche all'andata, avrebbero voluto dire SALVEZZA diretta senza passare dai play-out. Grazie Tony, ti auguro per la competenza e l'onestà mostrata in questo contesto un futuro roseo da "Direttore".
Ringrazio il mio collaboratore tecnico Vincenzo Gagliano, con il quale ho condiviso molte ore sul campo e "fuori" dal campo ed amarezze e gioie quotidiane per le sorti del Savoia.
Grazie allo staff tecnico, i preparatori Francesco Capistrano e Luca Tulino, il preparatore dei portieri Roberto Ammendola, lo staff medico e paramedico con i dottori Ciniglio e Campolongo, i massaggiatori Luigi Ferrara (vincitore tra l'atro della Juniores Cup) ed in particolare agli inossidabili, Dott. Peppe Raiola ed Andrea Vecchione (tutti questi hanno dovuto supportare e "sopportare" tre allenatori dal 14 luglio, Bucaro, Ugolotti ed il sottoscritto).
Grazie ai magazzinieri Rosario e Nanà, nonostante le sacrosante lamentele, grazie alla presenza costante di Felice, Lolò, alla disponibilità di Carla e Mimmolino ed a quanti in silenzio hanno sofferto e contribuito anche materialmente ad ottenere sul campo il diritto di disputare i play-out contro il Messina, scippato clamorosamente e….comicamente a 48 ore dalla prima gara che si sarebbe disputata a Torre Annunziata.
Ringrazio Rodolfo Nastro, addetto stampa, una stampa che come sempre può sembrare pro e contro ed alla quale mi rivolgo con un ringraziamento in particolare a quelli che hanno svolto il lavoro con onestà intellettuale e soprattutto per il bene del Savoia.
Parlavo di premio scippato al Savoia, a Torre Annunziata ed in particolare a dei ragazzi splendidi. Alcuni quotidiani hanno titolato così gli articoli dopo l'ultima gara di campionato contro il Messina vinta per 2 a 1: "SAVOIA INFINITO, LA SALVEZZA AI PLAYOUT" – "IL SAVOIA HA GIA' VINTO, ENNESIMA LEZIONE AL CALCIO".
E' proprio vero, questo Savoia sarà indimenticabile, perché senza stipendi, senza tifosi nelle ultime gare interne e soprattutto senza FRODI ed ILLECITI ha onorato, sino all'ultimo, la città di Torre Annunziata e la sua tifoseria.
Il ringraziamento (fatto già negli spogliatoi e quotidianamente) più profondo e sentito, va ai miei ragazzi: vi porterò sempre nel cuore, ne cito solo tre per evitare un lungo ma meritato elenco, Cornacchia, il più giovane e gli unici over 30 Gragnaniello ed il capitano Scarpa o meglio, Nicolino, Raffa e Ciccio. Saranno indelebili le parate, i gesti tecnici, i gol realizzati e subiti ed altrettanto importanti i momenti di difficoltà ed i conflitti superati insieme per amore di una professione e di una maglia.
Un grazie infinito a quei tifosi e torresi che per strada e sempre hanno incitato tutti noi a "NON MOLLARE MAI"e che sino a ieri pomeriggio e ieri sera hanno voluto ringraziarci con canti ed inni per lo storico "SAVOIA".
Infine desidero ringraziare la mia famiglia (moglie, figli e la nipotina Angelica), alla quale avrei voluto dedicare la salvezza del SAVOIA.
Un pensiero particolare desidero dedicarlo ad un collega che non è più tra noi materialmente, ma con una frase che ho preso in prestito da lui, è stato presente nel nostro finale di campionato, Vincenzo Cosco:"L'uomo che combatte, non perde MAI".
Un forte abbraccio
Aldo Papagni