Riecco Manca. "Proveremo a salvare il Savoia"

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Eupremio Carruezzo nuovo direttore generale

TORRE ANNUNZIATA – Dopo tanti mesi di assenza si è rivisto ieri al Giraud il presidente del Savoia Quirico Manca. L’ultimo avvistamento risaliva addirittura allo scorso 14 settembre, in occasione di Savoia-Benevento. Da allora, un lungo silenzio, rotto solo a dicembre quando, dopo la conferenza stampa di Maglione, ex amministratore unico, la proprietà ha deciso di intervenire avviando un processo di rinnovamento. Era da allora che, tifosi e addetti ai lavori, aspettavano una spiegazione di quanto stesse accadendo che, aldilà delle responsabilità, hanno portato il Savoia giù nel baratro, al terzultimo posto a sette punti dalla salvezza diretta.


IL PASSATO – Imbeccato dai giornalisti, Manca ha quindi spiegato i motivi della sua scomparsa dopo, tra l’altro, l’annuncio di una rivoluzione, mai avvenuta. “A settembre ci sono stati i primi dissapori con Maglione e da parte mia c’era la volontà di cambiare rotta: avevo in mente un modello di gestione differente da quello che mi pareva si stesse attuando. A quel punto però – spiega il presidente – Maglione ci ha chiesto ulteriore fiducia che gli abbiamo concesso anche perché, da parte nostra, c’era la volontà di lasciare il Savoia e cercare qualcuno pronto a rilevarne le quote”. “A dicembre, poi, quando già avevamo forti dubbi sulla gestione di Maglione e considerando le dichiarazioni non veritiere rilasciate nel corso della sua ultima conferenza stampa durante la quale non è riuscito a fare di meglio che ‘attaccare’ la proprietà, abbiamo capito che era il caso di intervenire”.

Manca entra nel dettaglio spiegando quali siano state, a suo avviso, le inesattezze dell’avvocato. “La cosa più grave e palesemente falsa riguarda il presunto stato concordatario del Consorzio Segesta che, invece, gode di ottima salute. Inoltre non è vero che il Savoia non abbia debiti: sebbene non ci siano stati consegnati ancora i documenti contabili della società, abbiamo modo di ritenere che ci siano molti debiti e molte tasse da pagare”. Quirico Manca, solitamente flemmatico e pacato, continua la sua analisi lasciandosi scappare un gesto di stizza quando ricorda un’altra dichiarazione di Maglione che aveva accusato la proprietà della mancanza di liquidità dichiarando “in questa società nessuno ha messo un accendino”. “Io, nel Savoia, ci ho messo pure le sigarette, non solo l’accendino. Parecchie stecche di sigarette: l’iscrizione l’ho fatta io, lo stadio l’ho aggiustato io, senza considerare gli sforzi fatti lo scorso anno, quando ci siamo fatti carico di tutti gli oneri dopo i problemi giudiziari che hanno colpito Lazzaro Luce”. 

IL PRESENTE – La situazione attuale del Savoia, non è ovviamente delle più rosee. L’architetto ha spiegato la strategia che si sta attuando per puntare a cambiare il corso delle cose. “Dopo le parole di Maglione siamo interventi con decisione per dare un taglio netto col passato revocando l’incarico all’Avvocato e nominando un nuovo amministratore unico. Il nostro obiettivo, nell’immediatezza, è quello di ristrutturare l’azienda Savoia: se ci riusciamo, a primavera possiamo iniziare a programmare il futuro. Non sarà facile – prosegue Manca – anche perché molti calciatori hanno ingaggi altissimi, molto più alti rispetto alla media della Lega PRO. Fortunatamente abbiamo dalla nostra parte Tony Carruezzo che ha deciso di sospendere la sua carriera di agente Fifa e sposare la nostra causa ‘investendo’ nel progetto Savoia nel quale ricoprirà il ruolo di direttore generale”. 

L’obiettivo è, ovviamente, quello della salvezza. “Non sarà un’impresa facile anche perché aldilà del risultato sportivo c’è da rispettare il budget che abbiamo sottoscritto l’estate scorsa: se sarà sufficiente, bene, ma quello è l’unico sforzo che possiamo fare e, in caso contrario, saranno problemi del Savoia”. 

IL FUTURO – Ristrutturare, raggiungere il risultato sportivo (la salvezza), iniziare a programmare il prossimo anno. Questi, in sintesi, gli step immaginati da Quirico Manca per la ristrutturazione del Savoia. Un futuro nel quale, però, il presidente non vuole essere solo. “Come ho sempre detto in passato, auspico l’ingresso di nuovi soci: non ho grandi aspirazioni nel mondo del calcio ma devo ammettere che questo ‘gioco’ può essere molto bello se lo si fa in più persone. E non si tratta solo di una questione economica o di capitali: in Lega PRO non è come in Interregionale e servono diversi professionisti per poter gestire al meglio la società”. Manca non lo dice apertamente, la lascia chiaramente intendere che sarebbe comunque pronto a scrollarsi di dosso la figura di presidente e farsi da parte nel caso arrivino proposte serie e che, comunque, non chiederebbe ‘buonuscite’ ma solo ‘costi aziendali’. “Mi è dispiaciuto molto dover leggere di presunte richieste di buonuscite da parte mia: non ho mai avanzato alcuna richiesta anche perché Maglione non ha condotto alcuna trattativa. E qualora dovessero essercene, chiederei solo i costi aziendali, com’è giusto che sia”. 

EUPREMIO CARRUEZZO – A guardarlo, non sembrano passati così tanti anni da quando indossava la maglietta bianca e faceva sognare i tifosi torresi. “Sono venuto a Torre per fare ciò che so fare: rimboccarmi le maniche e lavorare sodo per risollevare le sorti del Savoia. Credo in questo progetto e ho dalla mia un grandissimo vantaggio: quello di conoscere benissimo l’ambiente, di avere un buon rapporto con la città, con i tifosi e con i giornalisti. Sfrutterò questa cosa chiedendo aiuto a tutti: Torre ha delle capacità straordinarie e bisogna tirarle fuori”. Queste le prime dichiarazioni da direttore generale del Savoia di Tony Carruezzo, che ha spiegato la sua strategia. “Nel calcio, come nella vita, si raggiungono gli obiettivi solo se si è compatti: anzitutto, dunque, c’è da ricompattare l’ambiente e per fare ciò c’è bisogno dell’aiuto di tutti, anche della stampa. Poi bisogna portare a termine la sessione di mercato cercando di sbagliare il meno possibile: non è facile anche perché molti calciatori hanno degli ingaggi molto alti ed inoltre la situazione precedente ha creato un po’ di diffidenza verso il Savoia che però sarà brillantemente superata appena si spargerà la voce del rinnovamento in atto”.

IL MERCATO – Per quel che concerne il mercato, ad oggi sono stati tesserati Cornacchia, Partipilo, Saric e Riccio. Imminenti gli arrivi di Mercadante e Pizzutelli. Stando a quando dichiarato da Carruezzo, ci saranno altri arrivi ma molto dipenderà dal mercato in uscita. Possibili gli addii di Santurro, Cipriani (il suo ingaggio è troppo alto per il Savoia) e Di Nunzio; quest’ultimo è stato deferito per non essersi presentato agli allenamenti. Sembra sfumato, invece, l’accordo con l’Ischia per Di Piazza a causa dell’infortunio occorso all’attaccante. Torre, intanto, aspetta qualche nome importante, ma Carruezzo è chiaro. “I nomi non contano: arriveranno solo calciatori che hanno ‘fame’ e voglia di lottare, emergere e crescere. Anche nella scelta dell’allenatore abbiamo puntato, oltre che su un uomo di esperienza e molto preparato, su un grande trascinatore. Bisogna ridare un’anima all’ambiente e sono sicuro che ci riusciremo: in quest’avventura ho messo in gioco la mia carriera, la mia credibilità e la mia professionalità”. 

L’ORGANIGRAMMA – Di Carruezzo direttore generale, abbiamo già parlato. Nel nuovo assetto vi è Alfonso Piantoni in qualità di amministratore. Resta da definire la figura del team manager, mentre Obedio e Sellitti manteranno, rispettivamente, i ruoli di direttore sportivo e segretario.