Savoia-Cavese. De Rosa: "Non una domenica qualunque"

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L’ex De Rosa ritorna al Giraud

Dopo l’ennesima prova di forza da parte degli uomini di mister Feola, il Savoia è chiamato a dare un’ulteriore scossone al campionato, che fin qui ha riservato poche sorprese e una sola certezza: i biancoscudati vogliono tornare nel calcio che conta;. Tutto l’ambiente torrese sta dimostrando di merirare ben altre platee, rispetto alla serie D. Lo dicono i numeri, miglior attacco e miglior difesa del girone, e soprattutto, una tifoseria che partita dopo partita si sta dimostrando matura e compatta al punto giusto.

Domenica, in occasione del derby con la Cavese, dove si prevede un’affluenza altissima, il Savoia incontrerà un’altra squadra in lizza per la promozione in serie C.

Sarà una partita aperta ad ogni risultato: ne è certo Claudio de Rosa, attaccante classe 1981, attualmente in forza ai metelliani, ma con un passato nella squadra di Torre Annunziata, durante il biennio 2006 –  2008, e una breve parentesi nel gennaio del 2009. Sempre al servizio della squadra e un unico grande rimpianto: la promozione sfumata contro il Siracusa nel suo primo anno a Torre.

Claudio, Savoia e Cavese sono due compagini attrezzate per vincere. Domenica che partita sarà?

“Sicuramente sarà una partita giocata a mille da entrambe le squadre che daranno il tutto per tutto per portare a casa i tre punti. Calcisticamente parlando, sarà una gara come tutte le altre, ma per storia e tifo non sarà una domenica qualunque”.

A Torre ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, si spera potranno esserci anche i tifosi metelliani. Che ne pensi del possibile divieto?

Fino a questo punto della stagione il Savoia ci ha mostrato che il pubblico è il suo dodicesimo uomo, una forza dalla quale non può prescindere. Per quanto riguarda il possibile divieto per la trasferta ai tifosi metelliani, credo che sia una decisione ingiusta da parte dell’autorità competente; sebbene ci siano delle antiche rivalità, credo che la voglia di fare bene di queste due squadre possa avere la meglio sull’astio che scorre tra le due tifoserie.

Chi temi di più del Savoia?

“Sinceramente, scegliere un nome in particolare sarebbe riduttivo nei confronti di una squadra che ha dimostrato una netta superiorità rispetto alle altre concorrenti in tutte le zone del campo. Ma se devo scegliere, temo il “quartetto” offensivo; oltretutto, la maggior parte dei gol sono stati segnati dagli uomini offensivi del Savoia.”

Hai giocato per due stagioni e mezzo a Torre Annunziata, totalizzando 75 presenze e realizzando 20 centri complessivi: qual è il ricordo più bello che ti lega a questa squadra?

“Sicuramente il gol realizzato ad Angri, in occasione della semifinale playoff della stagione 2006/07; anche se in finale non è andata bene, so di aver lasciato un grandissimo ricordo nei cuori dei tifosi bianco-scudati. E poi un altro che ricordo con particolare emozione è la rete messa a segno a Pomigliano nello stesso anno: segnai da centrocampo, e ancora oggi, quando il Savoia gioca contro i granata, il pubblico oplontino ricorda particolarmente quell’episodio.”