Benvenuto Antonio Barbera. L’ex attaccante dei bianchi sarà il nuovo timoniere del Savoia

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Il torrese doc Antonio Barber corona un sogno: dirigere la squadra di cui è anche tifoso. Il suo nuovo incarico è il giusto premio per chi durante la sua carriera ha sempre dimostrato di essere integerrimo e di possedere indiscussi valori, merce sempre più rara nel mondo del calcio.

Dopo l’avvenuto cambio di denominazione, comincia a fare i primi passi il nuovo Savoia 1908 del presidente Mario Pellerone che si appresta a disputare il secondo campionato di Eccellenza consecutivo. Non sarà allestita una rosa da primato, come ha dichiarato lo stesso patron dei bianchi alcune settimane fa ma dovrà comunque essere una squadra all’altezza dei colori che rappresenterà ed in grado di mantenere la categoria, senza troppi patemi. Quale migliore scelta dunque, se non quella di affidare ad un torrese doc, nonché beniamino della tifoseria, Antonio Barbera, l’incarico di traghettarla verso un porto sicuro? L’ufficialità della notizia, è stata accolta con gioia dalla tifoseria oplontina sia perché conosce i grandi valori del Barbera uomo, sia perché sa che qualsiasi calciatore indosserà questa maglia, darà inevitabilmente l’anima, fino al novantesimo.

Antonio, ci eravamo sentiti l’ultima volta, quando eri tecnico della Juniores del Savoia di Mazzamauro. Adesso, questo nuovo importante incarico, nella tua città natale, giusto merito per il grande professionista che hai sempre dimostrato di essere.

Si, quella fu un’esperienza che purtroppo, come tutti sanno, è finita male. Meglio metterci una pietra sopra. Successivamente, ho collaborato con l’ex allenatore dei bianchi Fabiano e l’anno scorso sono stato il suo vice ad Afragola, dove abbiamo perso la finale play-off per la C. Anche quest’anno, avrei dovuto cominciare con lui, a San Marzano, ma quando è arrivata la chiamata del Savoi era un’occasione troppo importante per me. Anche il mister mi ha spronato ad accettare perché sa che questo rappresenta un tassello fondamentale per la mia crescita. Tra l’altro, guiderò la squadra della mia città, di cui sono grande tifoso, per cui cosa chiedere di più?

Raccontaci come è nata l’idea da parte della società, di affidarti l’incarico di guidare il nuovo Savoia.

Il tutto è accaduto nel giro di pochi giorni. Abbiamo parlato e mi hanno individuato come l’uomo giusto a cui affidare questo compito. La piazza, sono convinto, è matura e capirà il perché la società ha invertito la rotta, nel giro di poche settimane. Tutti sanno che si è provato a rilevare un titolo di serie D ma nel frattempo il tempo perso si è rivelato determinante perché alcune squadre, tra cui l’FC Pompei, hanno costruito delle corazzate. Di conseguenza, anche le opportunità sul mercato, si sono ridotte. Inoltre, c’era anche un altro problema, costituito dalla indisponibilità del terreno di gioco, che ci porterà purtroppo ad allenarci e giocare lontano dalla città per cui il presidente ha deciso di cambiare programma e di abbassare il budget, per fare un campionato di assestamento. Secondo me è giusto così, anzi la proprietà va solo ringraziata perché con queste difficoltà, chi sarebbe disposto ad investire a Torre Annunziata?

Quali sarà dunque l’obiettivo da raggiungere?

L’obiettivo sarà quello di raggiungere una tranquilla salvezza, evitando i play-out. Questo non vuol dire che verrà allestita una squadra composta da soli giovani. Verranno sicuramente presi cinque o sei over di esperienza.

Il primo tassello importante è stata la riconferma del capitano Francesco Scarpa, che fungerà non solo da uomo spogliatoio, ma anche da allenatore in seconda, oltre a mettere al servizio della squadra, le sue grandi qualità tecniche.

Si, la sua riconferma è stata importante. Ciccio deve assolutamente giocare (sorride) perché deve darci una grande mano. Per il ruolo di allenatore in seconda, invece ho già in mente un amico che sicuramente mi darà una mano.

Hai già in mente la squadra che intendi disegnare?

A dirti la verità, non ancora. Tutto è accaduto in poco tempo, ma nel giro di tre o quattro giorni, le idee saranno sicuramente più chiare. Vorrei attuare il 4-3-3, ma tutto dipenderà dai calciatori che mi verranno messi a disposizione. Chiaramente, più hai in rosa calciatori di spessore, e più il compito dell’allenatore è facilitato.

Porterai con te qualche calciatore da Afragola? Ci saranno in rosa anche giovani calciatori torresi?

Qualcuno che vorrei portare con me c’è, ma deciderò con il direttore sportivo Palumbo. Ci saranno sicuramente con noi, dei giovani torresi classe 2003/2004. Alcuni tra questi, come Passariello, li stiamo già valutando. Avrei potuto chiamare anche alcuni 2003 che stavano con me, ma purtroppo hanno mollato prima del tempo. Se non lo avessero fatto, a quest’ ora, starebbero ancora lavorando con me. Eppure glielo dicevo di crederci sempre, di non fermarsi mai perché anche quando si sta fermi, si può continuare a lavorare per crescere e migliorarsi. Purtroppo molti calciatori in erba, mollano alle prime difficoltà, ed è un peccato.

Tornando alla questione Giraud, la sua indisponibilità costituirà indubbiamente un tallone d’achille.

Da questo punto di vista, purtroppo questa piazza è abituata, nella sua storia, ad affrontare questo tipo di problema. Ricordo che anche negli anni 80′, durante la mia prima esperienza al Savoia, giocammo a Boscotrecase per tutto il torneo, su un terreno in terra battuta, ma riuscimmo nonostante ciò, a salvarci. Quest’anno, ho detto alla società, di scegliere come terreno di gioco, quello di San Giorgio o Scafati. Un impianto sportivo, che non sia, insomma, troppo lontano, in modo da permettere ai tifosi di seguirci, anche perché dopo il cambio di denominazione, il loro numero crescerà inevitabilmente. Era stato proposto anche Cardito, ma ho riferito alla proprietà che secondo me non era il caso, ed hanno subito desistito.

Un messaggio che senti di inviare alla piazza, prima di lasciarci?

Prometto impegno, lavoro e sudore. La nostra sarà sicuramente una squadra combattiva. Dedizione, serietà e onestà saranno senza dubbio i miei cavalli di battaglia e proverò a mettere in atto tutti gli insegnamenti che mi ha trasmesso in questi anni, il mio maestro Fabiano.

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