Abbiamo ascoltato l’attaccante della compagine catanese e con lui abbiamo toccato vari argomenti: Dall’emergenza Covid, ai prossimi impegni in campionato, non appena, si spera, l’allarme sarà finalmente rientrato.
Parlare di calcio in questo periodo è davvero molto difficile. Il nostro Paese sta difatti vivendo un momento tragico, una situazione che va peggiorando, purtroppo, di giorno in giorno e in tanti, si sono accorti solo da poco, della reale gravità della situazione. In attesa che tutto, si speri, torni alla normalità e che l’Italia, superi, unita come non mai, questo autentico flagello, abbiamo scelto di distrarre nel frattempo, i nostri lettori con un’intervista che li possa, nel frattempo, distogliere dall’ansia e lo scoramento. Questa volta, dopo Lucarelli è toccato al centravanti del Biancavilla Aloia, raccontarci le sue impressioni su questo momento difficile che sta attraversando la nostra Nazione e sulla decisione della Lega, di fermare per un po’, i campionati.
Sei da poco arrivato a Biancavilla, dopo l’esperienza di inizio stagione, non troppo positiva, a Cittanova. Appena arrivato in Sicilia, sembra che le cose stiano cambiando per il meglio, con due reti in quattro apparizioni. Cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova sfida?
Si vero, vengo da un inizio di campionato non troppo positivo, a Cittanova. A Dicembre, ho deciso di accettare questa nuova sfida perché quando hai la fortuna di essere chiamato da un mister con cui hai già lavorato, non puoi dire di no. Sto quindi provando a ripagare la sua fiducia, con quello che so fare: i goal.
Avete disputato un grande girone di andata, nonostante foste una matricola. In quello di ritorno, invece, siete calati vistosamente in concomitanza con il cambio ai vertici societari (si è insediato sullo scranno il presidente Leonardo) e lo stravolgimento della rosa. Cosa è cambiato rispetto alla prima parte della stagione?
Ci è stato un vero e proprio stravolgimento della rosa e sono andati via 8-9 over di esperienza. Nonostante però la rosa sia ora composta da tanti giovani, trattasi di calciatori molto interessanti e con grande voglia di mettersi in mostra e dimostrare il proprio valore. Lo dimostra, tra l’altro, il fatto che siamo riusciti comunque ad ottenere lo stesso, risultati importanti.
Venite da tre sconfitte consecutive con Palermo, Nola e a Giugliano dove avete incassato ben dieci reti, siglandone solo una. Non state attraversando un buon momento?
Sono d’accordo, in questo momento non stiamo attraversando un periodo positivo ma stanno mancando solo i risultati perché il gioco che stiamo esprimendo è più che positivo. Dunque, sono fiducioso e credo che ci rialzeremo molto presto.
In casa avete sin qui totalizzato 35 punti, perdendo solo in due circostanze: con il Palermo e con il Nola mentre fuori casa, non è andata ugualmente meglio. Come mai questa disparità di andamento?
E’ risaputo che in casa si da’ sempre qualcosina in più davanti al proprio pubblico. In trasferta invece, ci manca quel pizzico di maturità ed esperienza in più, per permetterci di portare a casa, risultati positivi.
Cosa pensi dello stop ai campionati. È il modo migliore di gestire l’emergenza, a tuo avviso?
Stiamo attraversando, senza dubbio, una situazione non facile, sotto tutti i punti di vista. Ci sono sicuramente i pro e i contro in questa decisione. Credo che la salute sia importantissima, ma credo che bloccare ogni tipo di manifestazione sportiva non abbia tanto senso.
Alla fine si è optato per la sospensione anche se all’inizio, la linea che si voleva tracciare era quella delle partite a porte chiuse che avrebbe penalizzato molto le società, dal punto di vista economico. Si pensi, ad esempio, al big-match Savoia-Palermo. Se avessero deciso così, saresti stato concorde?
Credo che optare per le porte chiuse avrebbe penalizzato molto le società ma alla fine sarebbe stata la soluzione migliore, visto che salute, come ho già detto prima, viene prima di ogni cosa. Certo, sarebbe stato un vero peccato che una partita come Savoia-Palermo, si sarebbe potuta disputare a porte chiuse e mi auguro che non sarà così perché oltre ad essere una grande sfida in campo, sarebbe sicuramente un grande match anche sugli spalti.
Stiamo provando a parlare di calcio, anche se ovviamente è molto difficile farlo, in questo momento e rientra sicuramente in secondo piano. Hai paura per la situazione venutasi a creare?
Si è creata una situazione difficile da gestire ed io non sono nessuno per giudicare se poteva o doveva essere affrontata diversamente perché ci sono esperti professionisti che stanno lavorando affinché questo virus venga debellato al più presto.
Anche voi calciatori rischierete perché laddove si decidesse di giocare a porte chiuse, viaggerete continuamente. Che precauzioni adotterete?
Come detto prima, noi calciatori stiamo svolgendo il nostro lavoro come sempre e a dir la verità non è cambiato nulla in termini di precauzioni.
Quando la situazione, si spera, si sarà normalizzata, affronterete il Savoia. Che avversario ti aspetti?
Tutti noi conosciamo il valore del Savoia, una squadra ben organizzata, composta dal calciatori importanti ma agite noi siamo una buona squadra, che vuole fare bene; dunque mi aspetto una partita n maschia e combattuta.
Credi che il campionato sia già concluso oppure che il Savoia possa ancora giocarsi una residua speranza?
Il campionato sarà concluso solo quando la matematica metterà un punto. Fino ad allora, sarà ancora aperto.
Hai avuto modo di vedere all’opera entrambe: Chi ti ha impressionato di più?
Si, ho visto giocare entrambe e posso affermare tranquillamente che sono due squadre ben attrezzate con giocatori importanti che non hanno niente a che fare con questa categoria.
Quali sono gli obiettivi del Biancavilla e pensi che saranno più difficile da raggiungere ora che la squadra ha perso tanti elementi di esperienza?
Questa rosa sta andando avanti così da Dicembre e insieme abbiamo portato a casa risultati importanti, dimostrando il nostro valore. Nel calcio non conta l’età ma la voglia, il cuore e la fame di raggiungere nuovi traguardi. Dunque, non credo che sarà difficile per noi, raggiungere ciò che ci siamo prefissati.