L’ex attaccante dei bianchi, ricorda i suoi trascorsi in maglia bianca.
Nel Savoia dei favolosi anni 90′, sono passati fior fior di calciatori che poi hanno spiccato il volo verso palcoscenici più prestigiosi. Uno tra i più importanti è sicuramente Simone Tiribocchi, che in maglia bianca arrivò giovanissimo dalle giovanili del Torino e che trasformò quella esperienza, in un trampolino di lancio che lo portò a calcare in pochi anni, la massima serie, dopo aver conquistato una storica promozione in serie B. Abbiamo raggiunto l’ex centravanti dei bianchi, ora commentatore delle gare sulla nota piattaforma Dazn, per ripercorrere insieme quei momenti che ricorda ancora con immutato affetto.
Che ricordi serbi della tua esperienza a Torre Annunziata, un periodo breve ma intenso, durante il quale conquistaste una storica promozione in serie cadetta dopo lo spareggio contro la Juve Stabia?
Ricordi sicuramente positivi anche perché fu la mia prima esperienza tra i grandi che mi fece capire cosa significava il professionismo. Passare dalle giovanili del Torino fino ad un campionato così difficile come la serie C, nel raggruppamento meridionale in cui vi giocavano calciatori importanti, mi ha fatto capire che se volevo fare quello sport, dovevo necessariamente trasformarlo in un lavoro e continuare a coltivare quella passione che avevo dentro.
Tu ed Alessi arrivaste come scommesse, in prestito dal Torino, e diveniste in poco tempo, due fulcri fondamentali del progetto. Chi vi scoprì?
Mi notò il presidente Salvatore Moxedano, il quale mi vide al torneo di Viareggio e si innamorò subito di me. L’anno successivo, chiese così me ed Alessi al Torino ed arrivammo entrambi in maglia bianca.
Tra le tue reti più belle, ci è rimasta impressa la splendida semi-rovesciata al San Paolo, contro l’Ascoli, che fu sconfitto per 2-0. Ci vuole solo grande talento per compiere un gesto simile, un assaggio del giocatore che saresti poi diventato nel giro di pochi anni…
In realtà non c’è molto da raccontare, si usa in quei casi l’istinto e non si ha molto tempo per ragionare. In seguito ad un calcio d’angolo, ci fu una spizzata sul primo palo; mi coordinai per fare un sforbiciata e passammo in vantaggio. Fu anche la mia prima rete tra i professionisti, un ricordo che porto dentro di me anche se non sono più riuscito a rivederlo.
Sei rimasto in contatto con i tuoi ex compagni di squadra dopo che le vostre strade, si sono separate?
Si, abbiamo creato una chat e siamo ancora in contatto. Contiamo di rivederci, prima o poi, per una cena o una partita, in modo da poter ricordare insieme, quei momenti.
Sei rimasto legato al Savoia che ti ha lanciato nel mondo del grande calcio? Quale piazza ti è rimasta più dentro?
Al Savoia ho vissuto un’esperienza importante anche perché vincere un campionato, è sempre bello. Sono rimasto legato a tutte le piazze in cui ho militato perché ho dato tanto a loro, ricevendo in cambio, altrettanto.
Dopo l’ottima carriera, durante la quale hai calcato la massima serie, ti vediamo ora in giro, nelle vesti di commentatore sulla nota piattaforma Dazn. È stata una scelta quella di avvicinarti a questo mondo?
Mi ci sono avvicinato per caso. Possiedo tutti i patentini per poter allenare e volevo fare quello, poi è arrivata la proposta di Dazn che mi ha offerto di cominciare dalla serie B. Da lì, sono cresciuto e pian piano, l’ho trasformata in un lavoro. Sono contento perché mi piace moltissimo questo ruolo. Un domani, vedremo se continuare su questa scia o ritornare sul campo di gioco.
Nel contempo, fai parte anche dello staff del Monza del presidente Berlusconi?
Si, collaboro anche con il settore giovanile del Monza.
Quali sono i calciatori più forti con cui hai giocato o che hai affrontato da avversario?
Fortunatamente ho giocato con tanti calciatori e credo che molti erano sopra la media. Tra questi, mi vengono in mente Amauri, Denis, Doni, Pellissier, Semioli, Valdes ma sicuramente ne dimentico qualcuno, perché in venti anni di carriera, ne ho visti davvero di forti.
Vuoi lasciare un messaggio ai tuoi ex tifosi, prima di salutarci?
Voglio salutare calorosamente, tutti i tifosi del Savoia e li ringrazio per come mi hanno accolto, nel migliore dei modi, tanti anni fa. Spero di rivedervi al più presto nel calcio che conta, un abbraccio, il vostro Tir.