Cassino-Savoia 1-1: l’analisi tattica

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I bianchi rallentano contro il Cassino e non riescono a trovare la continuità necessaria per rosicchiare punti alle squadre di vertice

Il Savoia impatta a Cassino e sciupa una ghiotta occasione di risucchiare due punti al Latina, quest’oggi fermato sul campo della Team Nuova Florida. I bianchi, a differenza delle ultime uscite, non hanno giocato male, anzi, forse, anche meglio di domenica scorsa, ma hanno costruito nuovamente poche palle gol (se ne conteranno in tutta la gara soltanto tre o quattro veramente nitide, le ultime due, create in inferiorità numerica). Si poteva fare di più contro un avversario non irresistibile, molto giovane (tra le rose con l’età media più bassa dell’intera Serie D), con un valore economico complessivo del parco calciatori che equivale, probabilmente, alla metà di quella costruita dagli oplontini. I punti “persi”, adesso, cominciano a diventare tanti per sperare di poter continuare ad alimentare velleità di rimonta ma la cosa che più preoccupa è la mancanza di idee e di gioco. Il tecnico Aronica, al momento, non è riuscito a dare un’impronta di gioco ben definita e di giornate, ormai, ne sono trascorse ben dodici. Le responsabilità, indubbiamente, non sono solo del tecnico: alcuni calciatori stanno rendendo al di sotto delle aspettative e la rosa è stata puntellata in corso d’opera ma in è indubbio che ci sono avversari che pur lottando per obiettivi meno ambiziosi hanno una idea di calcio ben definita (Vis Artena e Muravera, per esempio). Ergo, comprensibile che a gennaio ormai inoltrato, cominci a suonare più di un campanello d’allarme.

COSA HA FUNZIONATO – Bene Kouadio fin quando non ha macchiato la sua prestazione con un doppio quanto inutile giallo figlio, sicuramente, dell’inesperienza che ha lasciato i bianchi in dieci per larga parte della seconda frazione. Il terzino ivoriano ha spinto molto sulla sua corsia di competenza, propiziando anche la rete del vantaggio di Manzo. Bene anche Melillo, il quale, finché è stato in campo, ha garantito dinamismo e superiorità numerica e soprattutto Fornito, forse il migliore dei bianchi. L’ ex Cosenza, con la sua tecnica, ha garantito qualità e fantasia, partecipando tra l’altro, alla costruzione delle due palle gol, nel finale di gara.

COSA NON HA FUNZIONATO – Ancora una volta i problemi maggiori si sono palesati nel cuore del campo dove la circolazione della sfera è troppo lenta. De Rosa, seppur dotato di una buona tecnica, si limita troppo al classico compitino e giostra la sfera con qualche tocco in più del previsto. Inoltre, sulla sua prestazione, pesa anche il fallo di mano che ha propiziato il rigore del pari dei padroni di casa. Si sente inoltre, la mancanza di un calciatore con tempi di inserimento, nell’area di rigore avversaria. Sebbene Melillo e Fornito, abbiano disputato una buona gara, il loro ruolo naturale resta quello di regista avanzato, a supporto delle due punte. L’ex Paganese e Cosenza, per le sue caratteristiche potrebbe addirittura giocare in mezzo al campo, nel ruolo di regista puro, perché ha tempi di lettura molto veloci, con i suoi lanci improvvisi in verticale e lo si è visto, nel finale di gara. Inoltre, la scelta di affidarsi ad una costruzione che si basa molto sui lanci lunghi dalle retrovie non può prescindere dalla presenza di un centravanti di peso lì davanti e su questo la società sta ponendo rimedio. Kyeremateng e Orlando sono due attaccanti troppo simili, due doppioni che tendono ad allargarsi sulla fascia di competenza ricevendo, quindi, poche palle giocabili. A nostro avviso, considerando gli uomini a disposizione, sarebbe più opportuno schierare un 3-4-3 dall’inizio o in corsa.

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