La questione Giraud, un macigno che pesa sulla programmazione del Savoia

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La questione stadio si sta riverberando negativamente sui programmi futuri della società oplontina.

La spinosa situazione relativa allo stadio Giraud, si sta ripercuotendo notevolmente sulla programmazione del Savoia. Fare mercato, in questa situazione, difatti, risulta essere davvero molto complicato perché chiaramente, alcuni calciatori possono essere funzionali alla serie C, altri alla D. Inoltre, altro aspetto che bisogna tenere in considerazione e’ quello relativo al capitolo calciatori extracomunitari. Il regolamento prevede che un atleta, non cittadino dell’Unione Europea, non può essere tesserato in serie C e firmare un contratto da professionista. L’unico modo per poter giocare in questa categoria, e’ quello di vincere il campionato di serie D, con la propria società di appartenenza. Dunque, una squadra che ambisce alla riammissione o al ripescaggio (il caso dei bianchi), non può trattare calciatori rientranti nella casella extracomunitari, a meno che non vengano acquistati da società di serie A o B, e poi girati in prestito alla stessa. Una regola davvero assurda, che andrebbe senza dubbio rivista e che nel frattempo ha fatto già sfumare agli oplontini, alcuni obiettivi di mercato (vedi Diaby, accasatosi al Taranto) e rischia di far saltare anche altre trattative, su tutti, gli ex Acireale, Ba e Ouattara. Per quanto molti calciatori e procuratori possano avere pazienza e attendere, il calciomercato con le sue inesorabili leggi che lo regolano, offre sempre nuove soluzioni, correndo ad una velocità sostenuta. Il rischio concreto dunque è che dopo il 4 Agosto, giorno in cui il Consiglio Federale si riunirà per decidere quali saranno i criteri per le riammissioni e i ripescaggi, il Savoia possa ritrovarsi nuovamente in serie D ma con un notevole ritardo nella programmazione rispetto alle altre pretendenti e con molti calciatori di spessore, già accasati, nel frattempo, altrove. Ogni giorno che passa, e’ tempo prezioso che si polverizza ed occorre che il Comune, dia una risposta definitiva.

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