I bianchi a Messina sciupano un’occasione clamorosa per riaprire il campionato
Ore 16.40. Convitto raddoppia al “Dino Liotta”, il Savoia sta giocando in 11-9 al “Franco Scoglio”. Tutto lascia presagire un finale dolcissimo per i tifosi torresi, assenti forzati, con la squadra di Torre Annunziata che ha la chanche, forse l’ultima, di riaprire seriamente il campionato e portarsi a -4 dal Palermo. Sarebbe sufficiente un golletto ‘e stramacchio, ma ai bianchi non basterà giocare per quasi un tempo intero, il secondo, con un uomo in più e circa un quarto d’ora con due uomini in più per avere ragione dei peloritani che all’86’ trovano addirittura il vantaggio grazie ad un calcio di rigore che Dambros prima si procura, complice una difesa troppo ballerina, e poi trasforma.
CHE DELUSIONE – Senza nulla voler togliere al grandissimo campionato che sta disputando il Savoia, una squadra che vanta una delle migliori difese (in termini di reti subite) dell’intero panorama dilettantistico nazionale, e che, prima di oggi, aveva perso solo una partita, arbitrata malissimo, oggi si poteva e si doveva fare di più. Molto di più. Il Savoia non ha mai tirato nello specchio della porta difesa da Marone in tutto il secondo tempo, neanche quando aveva in campo uno o due uomini in più rispetto agli avversari. Inseguire è logorante, questo è indiscutibile ma è la mancanza di verve e di cattiveria agonistica mostrata soprattutto nel secondo tempo, unitamente a quella brutta sensazione di aver perso un treno che non passerà più, ad aver gettato nello sconforto i tanti tifosi torresi il cui disincanto è tangibile nei commenti apparsi sui social al triplice fischio.
CAMPIONATO FINITO? – Forse sì, e nel modo peggiore possibile, cioè proprio nel giorno in cui si è fermata anche la capolista. Il distacco dal Palermo è rimasto invariato, ma è passata un’altra giornata e recuperare 7 punti in 9 partite è opera ardua. Forse no, ma servirà solo un miracolo, soprattutto sul piano psicologico. Di certo c’è che quello di oggi è un boccone difficile da ingoiare anche perché con un pizzico di attenzione in più, si poteva quantomeno pareggiare e rosicchiare un punticino.
Che peccato.