Il vero segreto della rinascita del Savoia è proprio la linea mediana, in grado di fare la differenza grazie alla sua grandissima qualità. Dopo la settima vittoria consecutiva, i bianchi sono molto vicini al record della squadra di Luce, capace di vincere otto gare consecutive, prima dello stop di Noto (stagione 2013/2014).
In un Savoia che ha ormai raggiunto degli automatismi perfetti, la puleggia, l’organo di trasmissione del moto che rende possibile l’azionarsi dell’intero marchingegno è, senza ombra di dubbio, il centrocampo.
È proprio questo il reparto che ha permesso di imprimere una svolta al gioco dei bianchi di mister Parlato, di garantire equilibrio tra i reparti grazie alla capacità dei suoi componenti di saper attuare molto bene, entrambe le fasi; sia quella di rottura che quella di costruzione del gioco, fondamentale per fare da collante sia con il reparto arretrato che adesso soffre molto di meno perché si sente molto più sicuro, che con quello offensivo lanciato a rete nei modi più svariati.
Il segreto è la grande qualità dei tre mediani titolari, il regista Gatto e i due interni, Osuji e Tascone a cui va aggiunta la classe di Cerone. La giocata decisiva, il passaggio filtrante o il lancio in profondità, può difatti arrivare in qualsiasi momento, proprio come è avvenuto domenica contro l’Acireale. Basta riavvolgere il nastro della gara ed ammirare il perfetto cross del fantasista oplontino per la testa di capitan Poziello in occasione del goal del 3-2, che la grandissima giocata, da stropicciarsi gli occhi, dell’ enfant-prodige Tascone, in occasione del quarto goal di Scalzone; recupero palla, testa alta a guardare l’inserimento tra le linee del compagno e lancio delizioso (coefficiente di difficoltà enorme), così preciso e perfetto che sembrava avesse usato un goniometro. Inoltre la grande tecnica del centrocampisti oplontini, permette anche di superare il pressing avversario e di addormentare la partita per riprendere fiato nei momenti clou della gara, in cui occorre gestire il risultato.