L’ex Melillo:”seguo ancora il Savoia sui social. Questa piazza merita il professionismo”

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L’ex esterno oplontino, ricorda i suoi trascorsi in maglia bianca e ci tiene a salutare la piazza.

Ci sono calciatori in grado di lasciare il segno in poco tempo, pur essendo stati solo di passaggio a Torre Annunziata. Uno di questi, è sicuramente Vincenzo Melillo, il furetto siciliano che fece divertire i tifosi sulla fascia destra, durante l’era Matachione. Arrivato dalla Vibonese, l’ala originaria di Trapani conquisto’ subito il cuore dei tifosi, a suon di ottime prestazioni, condite da ben dieci reti. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in Sicilia, per parlare con lui del suo passato in maglia bianca.

Dopo l’esperienza al Savoia, come si è svolta la sua carriera?

Prima di arrivare a Torre Annunziata, venivo da alcuni anni di serie C. Dopo quell’anno molto intenso vissuto in maglia bianca, sono stato a Trapani, nella squadra della mia città, poi ho continuato prevalentemente in Eccellenza, anche perché ho cominciato a lavorare per cui avevo l’esigenza di conciliare i miei impegni lavorativi con quelli calcistici. La stessa passione per il calcio, mi ha portato a prendere il patentino di allenatore; adesso sto guidando il Dattilo, compagine di Eccellenza siciliana ed attualmente, siamo al quarto posto, in zona play-off. Prima del Dattilo, ero con il Riviera dei Marmi, società anch’essa limitrofa. Per ora, va bene così; poi se dovesse arrivare una offerta davvero irrinunciabile per allenare in una categoria superiore, allora potrei anche valutare l’idea di prenderla in considerazione.

Arriviamo dunque, al Savoia. Che ricordi serba di quell’esperienza?

Come già anticipato, fu un anno molto intenso, un’esperienza che porto dentro di me. Siglai dieci reti e rimasi molto legato alla piazza. L’unico rammarico, fu la doppia finale persa contro il Calcio Potenza. Nel match di ritorno, riuscii anche a segnare la rete del vantaggio, ma non basto’ per portare a casa la vittoria. Fu una partita molto calda dal sia punto di vista ambientale che fisico, con tanti espulsi in campo. Mi dispiacque non essere riuscito a poter regalare la serie C al Savoia.

Segue ancora le gesta dei bianchi?

Certo. Ogni volta che gioca, mi connetto sempre alla pagina Facebook per sapere notizie. So che quest’anno è un campionato duro, ma sono sicuro che prima o poi riuscirà a ritornare nel calcio professionistico, la dimensione più consona al suo blasone e al suo pubblico.

Quali goal ricordi con più affetto?

Quello di Potenza, sicuramente, anche se purtroppo fu inutile. E poi la doppietta contro la Paganese, in casa.

Un ultimo messaggio alla piazza?

Come ho già detto, a Torre Annunziata ho vissuto un solo anno, ma ricco di emozioni. Alla piazza sono molto legato e ancora oggi mi sento con tanta gente. Giocare quell’anno, sia in casa che in trasferta, davanti a 4-5 mila tifosi, è stato davvero emozionante. Questa piazza, come ho già detto, merita il calcio professionistico e spero che possa raggiungerlo al più presto.