Kosovan:”in estate mi ha contattato il Savoia, ma ho scelto il Picerno”

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Il centrocampista ucraino del Picerno, si racconta al nostro sito. Dall’arrivo in Italia, all’approdo in Sicilia, per poi passare al Picerno, con cui sta disputando un campionato sopra le righe.

Conclusosi il 2018 con l’esonero di Squillante, i bianchi del nuovo tecnico Campilongo, si apprestano ad inaugurare il nuovo anno con un altrettanto rinnovato ciclo, che si spera possa condurli ai play-off. La società, del resto, come ha dichiarato pochi giorni fa, non ha rinunciato all’idea di centrare questo obiettivo, neanche tanto impossibile, considerando la classifica corta che si allunga, soltanto, in corrispondenza delle prime due, tra cui c’è proprio il prossimo avversario casalingo; il Picerno. Che battesimo di fuoco, dunque, per l’ex allenatore di Cavese, Ischia, Casertana e Avellino, la cui voglia di presentarsi con una vittoria ai suoi nuovi tifosi, cozza con la forza della capolista che vorrà continuare, imperterrita, il proprio cammino verso la Legapro. Partiti per disputare un campionato di vertice, i rossoblu’ del presidente Curcio, hanno letteralmente ingranato la quinta in questa prima parte della stagione, totalizzando la bellezza di 39 punti (frutto di 12 vittorie, 7 in casa e 5 fuori) e sfoderando un attacco pressoché atomico, ben 41 reti siglate, 18 delle quali messe a segno dal trio di attaccanti Tedesco – Santaniello – Esposito (i primi due,9 reti a testa, 6 l’ultimo) e 4 dal duo di centrocampisti Kosovan – Pitarresi. Per farci raccontare il cammino eccezionale dei lucani, vero e proprio rullo compressore negli ultimi undici turni con otto vittorie (spicca, quella roboante per 4-1 contro la diretta inseguitrice Cerignola) e tre pari, tra ci quello sul difficile campo di Taranto, abbiamo fatto una piacevole chiacchierata proprio con il mediano ucraino classe 95′, uno dei punti di forza di una rosa di grande qualità a disposizione del tecnico Giacomarro, esperto in promozioni dalla D alla Legapro.

Quale è stato il percorso che ti ha portato a giocare in Italia?

Sono arrivato in Italia, con la mia famiglia, da piccolo. Abitavamo in un piccolo paesino dell’Ucraina e ci siamo trasferiti qui per motivi lavorativi. Mentre andavo a scuola, ho cominciato a giocare nelle giovanili del Vicenza. Ho fatto tutta la trafila, fino ad arrivare in prima squadra. Una volta, però, promosso tra gli over, volevo maggior spazio, come tutti i calciatori, del resto. Sono dunque andato via, anche se mi sono un po’ pentito, inizialmente, della mia scelta. Per fortuna, dopo essere passato al Varese, sono stato ingaggiato dalla Lupa Castelli Romani, società che militava in Legapro. Successivamente, sono stato in Sicilia, prima al Gela e poi all’Igea Virtus, e infine, sono passato al Picerno.

Ed eccoti qui, con la maglia del Picerno, dove stai e state disputando, con i tuoi compagni, un grandissimo campionato. Avete totalizzato nella prima parte della stagione, ben 39 punti e se continuate di questo passo, potreste sforare anche il tetto degli 80 punti. Quale è il vostro segreto, la vostra forza?

Subito dopo aver vinto i play-off con l’Igea Virtus, sconfiggendo prima il Troina per 1-3 e poi l’Ercolanese in finale, per 0-3, sono stato contattato dal Picerno che mi ha fatto una proposta che alla fine ho accettato tra tante, nonostante fossi stato contattato da società di categoria superiore nonché blasonate, tra cui proprio il Savoia. Qui, ho trovato un ambiente tranquillo, una piccola città dove tutti sono molto cordiali ed una società seria, con obiettivi importanti. Con il senno del poi, sono contento di aver fatto questa scelta, considerato anche il campionato importante che stiamo disputando.

Hai detto che ti aveva contattato anche il Savoia, come mai hai optato per il Picerno?

E’ stata esclusivamente una scelta di vita. Ho una compagna, tra l’altro in dolce attesa, e ho preferito dunque scegliere una piazza tranquilla, dove ci sono meno pressioni rispetto ad un’ altra come Torre Annunziata, per esempio, in cui è vero, da un lato che allo stadio sei seguito da migliaia di tifosi, ma dall’altro, sei sottoposto a maggiore stress.

Quale è il segreto del vostro ruolino marcia? Cosa è cambiato dopo quelle due sconfitte subite a fine Ottobre, in seguito alle quali, avete poi inanellato ben undici risultati utili consecutivi, tra cui otto vittorie e tre pareggi?

Da quelle due sconfitte maturate contro due ottime formazioni come Altamura e Fidelis Andria, credo che abbiamo semplicemente acquisito maggiore consapevolezza dei nostri mezzi. Ci siamo ancora di più uniti, per raggiungere il traguardo prefissato ad inizio stagione e da quel momento siamo diventati una squadra compatta e ben equilibrata, con un attacco molto forte e con un centrocampo che ha tra le sue maggiori peculiarità, lo spirito di sacrificio. Grande merito va al nostro mister, un tecnico che rispetto ad altri con cui ho lavorato precedentemente, è davvero molto preparato e non rinuncia mai alle proprie idee di gioco.

Nonostante tu nasca come seconda punta, stai giocando principalmente a centrocampo e quest’anno hai già superato il tuo record personale di reti in carriera. Punti ad incrementare il tuo bottino?

Si, nasco come seconda punta ma il mister mi impiega in più posizioni; da attaccante, da esterno di centrocampo o anche da mediano. Di solito, nel girone di ritorno, ho sempre reso di più per cui punto sicuramente a migliorare il mio score personale.

Prossimo avversario, il Savoia. Che partita ti aspetti?

So che recentemente hanno cambiato l’allenatore e dunque credo ci sia un rinnovato entusiasmo, una voglia di far subito bene ma anche noi siamo concentrati e decisi a proseguire nel nostro cammino. In questi giorni ci stiamo allenando tanto per farci trovare pronti, sappiamo che dobbiamo pensare partita dopo partita, non sottovalutando mai nessun avversario ma punteremo senza dubbio alla vittoria per avvicinarci sempre di più all’obiettivo che ci siamo prefissati ad inizio stagione.