Il tecnico elogia i suoi ragazzi al termine di Torrecuso-Savoia
Quindici vittorie su diciotto, un pareggio e soltanto due sconfitte; quarantotto gol fatti (media di 2,6 a partita) e solo quattordici subiti; record assoluto di vittorie consecutive. Sono solo alcuni dei numeri del Savoia targato Feola che ha 'sbancato' anche a Torrecuso, in un campo, l'Ocone, dove non aveva ancora vinto nessuno. In molti gli contestano il modulo, lui resta fedele al suo credo tattico e coerente rispetto a quanto aveva annunciato sin da Agosto scorso, durante la conferenza stampa di presentazione ("…sarà un Savoia super offensivo…"). Sarebbe facile cambiare e costruirsi un 'alibiì' per eventuali risultati negativi, eppure Feola prosegue per la sua strada. O forse cambiare non è così tanto facile, visto che è da mesi che si lavora su schemi e movimenti propri del 4-2-3-1 e che la squadra è stata costruita per giocare così. Modulo a parte, i risultati dicono Feola, quindici volte Feola, tante quante le vittorie ottenute sino a questo momento. Al termine della gara con il Torrecuso nel corso della consueta conferenza stampa post gara, abbiamo chiesto al tecnico quanto c'è di Feola nel blitz sannita. E lui ha risposto con la solita umiltà, pregio di chi fa del lavoro la sua prerogativa. "E' merito dei ragazzi, lasciamo stare Feola. Ho a disposizione un gruppo di uomini veri, ancor prima che grandi calciatori. Oggi l'ennesima dimostrazione della voglia dei ragazzi di raggiungere l'obbiettivo finale. Sono contento, più che per la vittoria per l'atteggiamento della mia squadra, per la grinta e la cattiveria che ho visto. Sarebbe potuta finire anche 1-1, per me non cambiava nulla". Vincere all'Ocone non era facile. "Se qualcuno credeva che avessimo vinto ogni gara 4 o 5 a 0, si sbagliava di grosso: i campionati non si vincono a chiacchiere, e anche se non ci siamo mai nascosti riguardo l'obbiettivo da raggiungere, bisogna poi andare a giocare le partite e vincere non è mai scontato, neanche con il Licata, il Ragusa e il Rende. Specie se ti chiami Savoia e sei condannato a vincere. Avevo detto che ci aspettavano 34 finali, ne mancano 16, e nel girone di ritorno sarà ancora più complicato". L'ultimo pensiero del tecnico, è per i tifosi, anche oggi, encomiabili. "I nostri tifosi sono straordinari: non lo dico tanto per, ma perché lo penso davvero. Senza di loro sarebbe tutto più difficile."