Savoia, Coppola: “Un altro anno qui? Dipenderà dai progetti societari”

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Il giovane portiere oplontino, ci racconta come sta vivendo questo periodo difficile per il nostro Paese e ci parla anche dei suoi progetti per il futuro…
E’ passato già più di un mese dall’ultima partita disputata al “Giraud” contro il Corigliano, poi il lungo black-out con l’intero Paese, sprofondato in una tragedia dalla quale, pare ora stia rivedendo finalmente un po’ di luce dopo una turbinosa tempesta. L’obiettivo, è ora quello di ritornare al più presto alla normalità e di lasciarsi alle spalle questa parentesi negativa che ha scombussolato e rivoluzionato le vite e i piani di tutti. Abbiamo questa volta ascoltato il giovane portiere Domenico Coppola, uno dei tanti giovani promettenti della rosa oplontina, destinato ad un futuro importante.

Raccontaci un po’ di te. Come si è snodata la tua carriera prima di approdare al Savoia?

Ho cominciato a giocare a calcio sin da bambino, insieme a mio fratello Alessandro con i quale ho fatto tutta la trafila nelle giovanili del Torino. Adesso, io sono qui a Torre Annunziata mentre lui si trova a Livorno. Abbiamo, inoltre, un altro fratello più piccolo che gioca nella Juventus.

Anche tu, come l’ex Savini ed Oyewale, sei approdato in maglia bianca grazie al d.g Rais che ha lavorato, in passato, per il Torino. Eri stato cercato anche da altre società?

Si, ero stato contattato da alcune società di serie C ma ci sono stati dei problemi. A fine mercato, si è poi fatto vivo il Savoia che ha saputo attirare la mia attenzione grazie ad un progetto solido ed alle sue grandi ambizioni.

Sei arrivato per sostituire Volzone, il quale non aveva fatto troppo bene. Dopo un primo periodo di ambientamento, durante il quale ti alternavi con il tuo collega Prudente tra coppa e campionato,hai conquistato, partita dopo partita, i galloni da titolare grazie a prestazioni in crescendo…

In serie D, non è mai facile giocare e conquistare il posto da titolare, sia perché ci sono portieri davvero bravi, sia per la regola degli under. E’ normale, all’inizio, doversi prima ambientare in una realtà nuova, abituarsi a nuovi metodi di lavoro e a ciò che ti chiede la società ma con tanto lavoro e sacrificio, pian piano ci sono riuscito.

A parte l’errore con l’Acireale, l’unico commesso sin qui, ti sei reso protagonista di ottime parate, salvando, in numerose circostanze, porta e risultato. Nonostante la giovane età, in campo hai mostrato sinora, la sicurezza di un veterano e questo ha conferito maggiore sicurezza al reparto arretrato che una volta compattatosi, ha cominciato a subire pochissimi goal…

Per ciò che concerne l’errore con l’Acireale, ad essere sincero, ho le mie colpe anche se il forte vengo, ha cambiato all’ultimo momento, la direzione della sfera, ingannandomi. Avrei dovuto essere più furbo e capirlo prima, ma è proprio facendo tesoro degli errori, che si cresce. Per quanto riguarda invece le parate, beh è tutto frutto di lavoro, costanza e perseveranza negli allenamenti, tutti fattori che mi hanno consentito di alzare sempre di più, l’asticella.

Ti ha accolto bene il gruppo sin dal tuo arrivo qui e con chi hai legato di più?

Tutti i miei compagni, si sono subito dimostrati disponibili con me, accogliendomi nel migliore dei modi. Il giocatore con cui ho legato di più e’ Oyewale che conoscevo già ai tempi del Torino.

Passiamo all’emergenza Covid. Come stai vivendo questo periodo e secondo te, credi che sia stato giusto sospendere i campionati? Inoltre, pensi che, quando tutto sarà finito, sia giusto ripartire anche in estate, assegnando sul campo, i titoli?

Trovo questa situazione che si è venuta a creare, tanto inaspettata quanto poco decifrabile. Naturalmente, l’importante è ora, salvaguardare la salute di tutti e tutta l’Italia, deve impegnarsi a rispettare il decreto al fine di poter contribuire ad accelerare i tempi di ritorno alla normalità. In questo momento, trascorro le mie giornate a casa tra allenamenti e play-station e mi ritengo fortunato anche perché ci sono persone che stanno perdendo i propri cari. Per ciò che riguarda invece il ritorno in campo, tutto dipenderà dalla Lega e da come ne usciremo da queste brutta parentesi.

A fine campionato, sembri proiettato verso altri lidi, ovvero la serie C, insieme al tuo compagno di squadra Oyewale. Ti piacerebbe restare un altro anno o tutto dipenderà dalla categoria che disputerà il Savoia, l’anno prossimo?

E’ normale che ogni calciatoreSia competitivo e punti a migliorarsi sempre di più ma a Torre Annunziata mi trovo molto bene e la mia permanenza qui dipenderà da quelli che sono i progetti societari.

Progetti per il futuro ed un ultimo messaggio alla piazza?

Più che progetto, mi sento di dire che questo periodo deve essere di insegnamento per tutti perché niente è scontato ed ogni cosa può crollare da un momento all’altro, sia nella vita che nel calcio. In ogni caso, se mai dovessero riprendere i campionati, faremo di tutto per lottare per la promozione. Forza Savoia!

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