Lezione tattica del tecnico Costantino al collega Parlato. Bianchi mai pericolosi e annullati dagli avversari…
Il tecnico dei peloritani Costantino, vince nettamente la partita a scacchi contro il collega Parlato, disponendo alla perfezione i suoi uomini in campo e imbrigliando così i bianchi che non sono riusciti praticamente a giocare. Alla fine non si conterà neanche un tiro in porta da parte di capitan Poziello e company (l’unico il colpo di testa su palla inattiva che ha regalato il momentaneo pari) a fronte di una traversa dell’ottimo Carbonaro (uno dei migliori in campo, se non probabilmente, il migliore) e di un colpo di testa nel finale da parte di Gomes, uscito di un niente. Ai punti, dunque, chi può recriminare al triplice fischio finale è proprio l’Fc Messina. Merito di un pressing asfissiante, con due uomini soltanto che restavano nella propria metà campo, più il regista Correnti che grazie al preziosissimo lavoro di “zanzare” fastidiose da parte dei compagni, era libero di impostare insieme a Marchetti, dettando i tempi di gioco. I ragazzi di mister Costantino, disposti con un baricentro altissimo, arrivavano sempre primi su ogni pallone, vanificando sul nascere ogni tentativo di costruzione da parte degli oplontini per poi ripartire con altrettanta velocità in contropiede, sfruttando la rapidità dei suoi esterni. Grandissimo sopratutto il lavoro degli attaccanti, Carbonaro su tutti, che andando a disturbare costantemente la difesa torrese, hanno contributo a slegare ancora di più il reparto arretrato dalla linea mediana. Gatto, dunque, si è trovato isolato e in balia delle onde mentre i difensori, erano costretti inevitabilmente a lanci lunghi che finivano col planare nel deserto diventando preda dei difensori. Inoltre, i raddoppi di marcatura su Cerone e Scalzone, hanno impedito ai due di dialogare in quelle rare volte che sono arrivati li’ davanti, palloni giocabili.
In definitiva, grande merito va attribuito ai siciliani; se il Savoia non ha giocato quest’oggi è perché c’è stata una squadra che gli ha impedito di giocare. Ma se non si ha la forza di costruire gioco tra le mura amiche, evidentemente questa squadra non ha nelle corde la capacità di poter duellare per traguardi importanti.
I migliori
Carbonaro: Indiavolato; corre per tutti i novanta minuti, dimostrando allo stesso tempo anche grande lucidità abbinata a buone qualità tecniche. Si procura tante punizioni importanti; bellissimo il pallonetto di prima che solo la traversa impedisce si tramuti in rete.
Correnti: Grazie al grande lavoro dei compagni, trova campo libero per impostare il gioco e ogni azione parte dei suoi piedi. Grande movimento unito anche a tanta qualità.
Marchetti: Ingaggia un bel duello con Scalzone e molto spesso ne esce vincitore anche perché l’attaccante torrese è troppo solo li’ davanti e arriva a fine partita, praticamente stremato. Bravo anche nell’impostare l’azione.
Scalzone: L’unico a salvarsi nel Savoia forse insieme a Osuji, il quale però, cala inevitabilmente nella ripresa come tutta la squadra, dopo aver speso tanto. Lotta da solo in attacco ma non può fare di meglio; esce dal campo con la maglia sudata, tanto movimento ed il goal che quantomeno ha regalato il pari ai bianchi.
I peggiori
Cavucci: Non ne azzecca una. Sbaglia i controlli più elementari oltre a ciccare numerosi cross. In fase difensiva, inoltre, non sa far altro che spazzare la palla, ogni qualvolta si trova in difficoltà.
Paudice: Discorso simile per il collega-under, Cavucci. Sbaglia numerosi disimpegni, anche quelli più semplici.