Derby senza tifo
Juve Stabia – Savoia è uno dei derby più antichi e più giocati della storia del calcio campano, questo perché si tratta delle due società più longeve di tutto il sud Italia; il calcio a Castellammare nacque infatti nel 1907, un anno prima della comparsa del primo gruppo calcistico a Torre Annunziata. I fratelli Weiss fondarono lo Stabia Sporting Club i cui colori sociali giallo e blu sono rimasti poi nella storia fino ad oggi. La prima partita ufficiale attestata dal Mattino, fu disputata nel 1911, proprio contro lo S.F.A. Di Torre Annunziata con una vittoria per 3 a 0 dello Stabia.
Il primo torneo disputato dalla compagine stabiese fu la Terza Categoria Nel 1916 quando ci fu il primo dei molteplici scontri importanti con i vicini oplontini, stavolta con la denominazione Savoia, che si imposero in semifinale con un netto 5 a 1.
Nel 1919 l'iscrizione alla F.I.G.C. e l'inserimento nella Lega Sud e nel 1921 la prima storica promozione in Prima Categoria con il campo sportivo soprannominato "caienna" grazie all'imbattibilitá casalinga mantenunta per l'intera competizione. Dopo il fallimento nel '33 la società assunse la denominazione A.C.Stabia; nel 1945 con il fondamentale apporto di Romeo Menti, a cui fu poi intitolato lo stadio, giunse la conquista del primo campionato, il Campano.
La prima volta in un campionato nazionale risale al 1948 quando venne ammessa alla Lega Calcio; tre anni dopo, nel 1951, grazie al primo posto ottenuto alla pari col Foggia ed al conseguente spareggio vinto, approdò per la prima volta in serie B ma, l'avventura in serie cadetta durò soltanto un anno e portò al fallimento l'A.C.Stabia. Il 4 agosto del 1953 con la fusione di U.C. Stabia Porto e Riunione Calcio Castellamare nasce la Juventus Stabia Maras e da quel momento quindi la squadra di Castellammare comincerà ad essere conosciuta da tutti come la Juve Stabia, dovendo però faticare per ottenere il riconoscimento come prima squadra cittadina da parte degli stabiesi.
Per molti anni la squadra stabiese restò fra i dilettanti, riuscendo a tornare in Serie C soltanto nel 1972; dopo due anni, il primo dei quali sotto la guida di Gianni Di Marzio, le "vespe" ritornarono in serie D tentando di continuo il ritorno tra i professionisti e vedendosi bloccare per due volte dalla bestia nera, il Potenza. Nel 1979 arrivò finalmente il momento di tornare in serie C2, sfruttando anche la scomposizione in due proprio della serie C nel frattempo decisa dalla Federazione.
Il feroce e disastroso terremoto dell'Irpinia del 1980 colpì anche Castellammare ed il "Romeo Menti", che dovette essere ristrutturato e costrinse la squadra a giocare su un campo neutro con risultati molto deludenti. Nell'85 dopo la trasformazione in s.p.a. ed il cambio di proprietà la Juve Stabia conquistò la promozione in serie C2 disputando un'ottima stagione sul campo di Scafati; soltanto a termine della stagione le vespe tornarono nel loro alveare, nel frattempo ristrutturato e rinnovato. La fine degli anni 80 vide la Juve Stabia ritornare in interregionale ed affrontare una nuova crisi societaria risolta grazie all'intervento di Roberto Fiore, che rilevò la società nel 1990 portandola in serie C2 proprio nel '91 ed in serie C1 nel 1993, tentando poi subito l'approdo in serie cadetta, che sfuggì solo per un altro epilogo-beffa nella con la Salernitana al San Paolo persa per 3 a 1.
Passarono cinque anni in terza serie ma, come i tifosi del Savoia dolcemente ricorderanno, la storia si ripetè; dopo la conquista della finale playoff, infatti, la squadra stabiese venne battuta ancora una volta ad un passo dal traguardo e stavolta la sconfitta arrivò dagli storici rivali di tantissime battaglie, i vicini del Savoia che si imposero in una storica finale al Partenio per 2 a 0 grazie alle reti di Masitto e Nocerino.
L'anno successivo come se non bastasse il danno oltre la beffa, la società affronta una grave crisi economica togliendo per un anno il calcio alla città di Castellammare di Stabia. Ma i successi non tardarono ad arrivare; grazie all'ennesimo imprenditore affezionato alla squadra, stavolta stabiese, Paolo D'Arco, le vespe tornarono nel calcio professionistico aggiudicandosi, nel 2004, il campionato nel girone proprio superando i Lucani della bestia nera Potenza, e Coppa Italia di serie D. L'obiettivo fu subito la C1 ma la Juve Stabia venne eliminata ai play-off dalla Cavese; la mancata iscrizione di molte società però consentì alla squadra di essere ripescata in C1 nel 2005 e così tornare dopo anni di beffe, crisi societarie e delusioni, a lottare per la serie B. Ma i successivi tre campionati in terza serie furono molto sofferti e videro i gialloblù salvarsi per due volte ai play-out.
Nel 2008 un nuovo e definitivo cambio societario: Francesco Manniello, attuale proprietario e Franco Giglio acquistano la squadra con l'ambizione di conquistare le serie B. L'anno successivo però la squadra retrocesse in Lega Pro Seconda Divisione e questo portò la nuova proprietà a costruire una squadra molto forte che, infatti, dopo un anno conquistò di nuovo la Prima Divisione. Ed ecco l'anno di svolta nella storia delle vespe, il 2010: la società affida a Salvatore Di Somma il compito di allestire una rosa in grado di portare Castellammare di Stabia in serie B e a Piero Braglia la guida tecnica. Il risultato è quello dei sogni, la conquista ai play-off di una storica promozione in serie B battendo Benevento ed Atletico Roma: la Juve Stabia torna così in serie B dopo 60 anni di lunghissima e sofferta attesa.
Con la stessa ossatura della squadra dell'anno precedente e con l'acquisto di giovani molto forti e promettenti provenienti da squadre di serie A, per esempio Marco Sau,autore della rete premiata come più bella del torneo, la Juve stabia nella stagione 2011/2012 disputa un campionato di serie B che va al di là di ogni aspettativa e si piazza al nono posto. L'anno successivo le vespe vedono partire alcuni calciatori importanti acquistati in prestito l'anno precedente, tra cui lo stesso Sau, ma riescono comunque a conquistare la salvezza alla penultima giornata; nell'estate 2013 poi il presidente Giglio lascia la società per dedicarsi pienamente alle proprie attività economiche e la squadra vede andare via molti giocatori importanti retrocedendo e tornando così in Lega Pro a girone unico.
Nel suo palmarès di vittorie in campionati nazionali la Juve Stabia vanta 2 serie C, 2 serie C2, 5 campionati ed una Coppa Italia di serie D ed una Coppa Italia di Lega Pro vinta proprio nel 2011. Il giocatore con il record di presenze nella compagine stabiese è Roberto Amodio con ben 168 partite disputate in gialloblù, per quanto riguarda le reti, invece, Luigi Castaldo detiene il record di 36 marcature con le vespe.
Juve Stabia – Savoia non è una partita come le altre, ma uno dei più sentiti al sud e tra i più giocati: per ben 87 volte infatti, le compagini delle due limitrofe città si sono affrontate mettendo in scena sempre spettacoli fantastici sugli spalti, con scenografie da mozzare il fiato, questa volta però i poteri che governano il calcio, applicando una regola che può apparire ai più ingiusta, hanno deciso che questo spettacolo purtroppo per chi ama questo sport e non solo, non potrà esserci. Le vittorie dei biancoscudati sono 36, quelle delle vespe invece 29, il pareggio invece è il risultato meno di frequente apparso, 22 volte.