Il giovane prodotto del settore giovanile della Juve Stabia, ha sin dal suo esordio, dimostrato una sicurezza da veterano tra i pali.
Quanto e’ importante avere un portiere di livello, in serie D? Tanto, come si e’ visto negli ultimi anni. Se si vuole puntare alla vittoria, bisogna necessariamente affidare i pali ad un estremo difensore dalla grande personalità, soprattutto se di giovane età, anche perché basta un minimo errore, per rischiare di gettare alle ortiche punti preziosi. Basti pensare a quello che e’ successo l’anno scorso con Volzone, le cui incertezze, unite alla deludente partenza della squadra guidata dall’ex tecnico Carmine Parlato, hanno fatto perdere ai bianchi punti che si sono rivelati determinanti, nel momento in cui il campionato e’ stato sospeso. A parte la breve parentesi dello scorso anno però, il Savoia ha avuto una buona tradizione di portieri, negli ultimi anni. Da D’Urso, Ioime, Afeltra e Romagnini, nei primi anni 2000’, o Maiellaro, durante l’era Luce, solo per citarne alcuni, sino ad arrivare ai recenti Savini Coppola, i quali hanno lasciato da poco il testimone ad un altro giovane dal futuro assicurato, Matteo Esposito. Gli operatori di mercato oplontini, ci hanno messo un po’ per consegnare a mister Aronica, un classe 2002’ di talento, e dopo una lunga ricerca, la scelta e’ virata infine, sul prodotto del settore giovanile della Juve Stabia, strappato alla concorrenza, negli ultimi minuti del calciomercato di Legapro, e di cui si parla tanto bene. Soprannominato nella vicina Castellammare di Stabia, “saracinesca”, già ai tempi in cui militava nell’under 15 gialloblu’, Esposito, già sembrava essere un vero predestinato. Basti pensare che durante quella stagione, subì soltanto dieci reti, e con le sue parate, trascino’ la Juve Stabia, ai play off, prima dell’eliminazione subita per mano del Parma. Non ci mise molto, ovviamente, a scalare tutte le categorie, venendo nel frattempo aggregato per tre anni, alla prima squadra dell’ex tecnico Fabio Caserta, che lo fece anche esordire nell’anno della vittoria della Coppa Italia di categoria. La sua precocità nel bruciare le tappe, gli valse addirittura un provino alla Lazio, che voleva aggregarlo al proprio settore giovanile. Anche la partenza in maglia bianca, ha lasciato intravedere tutte le sue potenzialità. In quattro gare, ha subito soltanto una rete su rigore contro la Vis Artena, per poi accumulare ben tre “clean sheet” consecutivi contro Afragolese, Carbonia e Arzachena, durante i quali ha compiuto ben quattro interventi miracolosi (nessuno contro gli smeraldini, gara in cui e’ risultato inoperoso). Esposito non ha però mostrato solo una certa sicurezza tra i pali, ma anche nelle uscite, da sempre il tallone di achille della maggior parte dei suoi colleghi che ad inizio carriera, devono ancora affinare I propri punti deboli. Un inizio promettente il suo, non c’è che dire, e se continuerà così, non potrà che bruciare ancora di più le tappe anche perché, dopo una esperienza in una piazza difficile come quella torrese, nel giro di pochi anni potrebbe subito spiccare il volo nel professionismo. Un peccato solo avere in rosa, due portieri come lui e Coppola. Quest’ultimo ha purtroppo pagato a caro prezzo la regola degli under, ma nella sessione di mercato invernale, troverà di sicuro una squadra all’altezza del suo talento. Quello che e’ certo e’ che sembrava difficile fino a pochi mesi, trovare un sostituto alla sua altezza, sopratutto dopo l’esordio da dimenticare di Cannizzaro, ma le prestazioni di Esposito, stanno sinora facendo dormire sonni tranquilli e ai tifosi oplontini.