Esposito, all. Nola:”mi piacerebbe essere accolto bene dai miei ex tifosi”

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Dopo l’esordio contro il San Tommaso, i bianchi ritornano a fronteggiarsi in campionato contro una squadra campana. Tanti gli ex in campo: dell’allenatore Esposito, al ds Mennitto e al dg Pannone, due tra gli artefici della promozione dei bianchi in D, appena due stagioni fa. In campo, anche due torresi doc: l’ex capitano Guarro e il giovane centrocampista Langella. Squadra giovane quella bruniana, ma che nonostante cio’ e la classifica non proprio idilliaca, gioca davvero un buon calcio. Basta, in tal senso, riguardare le immagini delle ultime partite contro il Palermo ed il Giugliano, per rendersi conto di come avrebbe meritato senza dubbio, qualcosa in più. Tra i calciatori più interessanti della rosa, da segnalare il difensore Mileto, il quale si sta rivelando come uno dei centrali più forti del girone, il terzino di proprietà della Juve Stabia Gaye e l’attaccante Stoia…

Chi l’ha detto che conta solo il palmares, per entrare nella storia di un club? Ci sono a volte, annate e imprese che, indipendentemente dalla categoria, restano scolpite per sempre nel cuore e nella mente dei tifosi perché realizzate dalla forza di un gruppo di uomini, prima ancora che calciatori, capaci di lasciare il segno con il loro attaccamento alla maglia. Stiamo parlando del Savoia tutto torrese guidato in panchina dal tecnico Pasquale Vitter, capace, dopo le cocenti mortificazioni degli anni precedenti culminate con il ritiro dal campionato di Eccellenza, di riguadagnare la serie D in appena due anni, vincendo in rapida successione prima il campionato di Promozione e poi quello di Eccellenza. Indimenticabile, in particolare, il testa a testa con il Gladiator dell’ex patron Luce, dato per tutti, alla vigilia, come favorito. Con la forza di un gruppo fantastico, I bianchi, partita dopo partita, misero in fila tutte le pretendenti, conquistando addirittura il “double” con la vittoria della Coppa Italia contro l’Agropoli e riuscendo, cosa ancor più significativa, a riportare tanta gente allo stadio, rapita e soprattutto inorgoglita da quel senso di appartenenza che tutti i componenti della rosa, originari di Torre Annunziata, riuscivano a trasmettere ai propri compagni in ogni contesa, sia che l’avversario di turno si chiamasse San Sebastiano, sia che fosse il Gladiator. Uno di quei protagonisti di quella grande rinascita, fu proprio l’attuale allenatore Gianluca Esposito, domani per la prima volta al “Giraud” da avversario. Un vero è proprio turbinio di emozioni per l’ex difensore centrale oplontino, che traspare anche dalle parole rilasciate al nostro sito.

Mister, domani sarà amarcord per lei. Dopo aver scritto una bellissima pagina della gloriosa storia del Savoia, ritornerà al “Giraud” da avversario. Inutile chiederle se si sente un po’ emozionato…

Si, è proprio così. A Torre Annunziata ho lasciato ricordi che porterò sempre con me, emozioni intense che solo chi vive in prima persona, e’ in grado di poterle raccontare. Peccato per come tutto sia finito così presto…la stagione successiva, in serie D, nonostante l’obiettivo salvezza, cominciammo il campionato molto bene ma dopo il pareggio contro la Gelbison, l’allenatore Vitter, fu incredibilmente esonerato. Da quel momento, non riuscimmo più a fare bene; il gruppo che fino a quel momento era stato la nostra forza, ne risenti’ molto per quella scelta che non condivideva assolutamente. Io in particolare, mi esposi in prima persona per difendere il mister, finendo così per pagarne le conseguenze. Lo dico con grande rammarico perché non nascondo che avrei voluto continuare a vestire quella maglia…

Dopo la parentesi in maglia bianca, ha continuato a giocare ancora qualche anno. Ha ritrovato i suoi ex compagni di squadra e l’allenatore Vitter a Sarno per poi intraprendere la carriera di allenatore. Dopo la positiva scorsa stagione ad Agropoli, culminata con l’approdo ai play-off, quest’anno e’ ritornato a casa, nella sua Nola, per dirigere un’ altra squadra dalla media età giovanissima. Da nolano, sente maggiormente il peso della responsabilità di fare bene e di raggiungere, nello stesso tempo, l’obiettivo prefissato ad inizio stagione?

Si, la nostra rosa è composta, per la maggior parte, da calciatori giovani ma sono abituato a lavorare con questi ultimi. Basti pensare che l’anno scorso,ad Agropoli, ho vinto il premio giovani… Per ciò che invece riguarda la piazza, sento sicuramente una responsabilità maggiore e una pressione diversa, in primis perché sono nolano e dunque tifoso del Nola, poi perché sono legato da una grande amicizia con lo staff dirigenziale. Dunque ci tengo doppiamente a fare bene…

A proposito del suo senso di appartenenza, quel valore che le permise di essere apprezzato proprio dai tifosi oplontini, sono diventate ormai famose, sui social, le sue riunioni con i calciatori, prima di ogni match…

Si, e’ un rito che facciamo prima di ogni partita, molto importante perché mi permette di far capire ai miei ragazzi cosa significa lottare per una maglia e per una città. In quanto ai video, non decido io di far riprendere il tutto; è una scelta fatta dai responsabili della comunicazione, scelta con la quale, comunque, mi trovo d’accordo perché a mio avviso veicolo per trasmettere valori sani.

Nelle ultime partite, tre sconfitte con Biancavilla, Giugliano e Palermo ed un solo pari, con la Palmese. State comunque raccogliendo meno di quanto meritate perché, osservando le immagini relative ai match disputati, avreste sicuramente meritato di più. Giocate molto bene, mettendo in mostra un calcio propositivo. Cosa manca, allora a suo avviso, per riuscire a portare a casa qualche punto in più?

Proprio come è accaduto al Savoia, siamo stati purtroppo falcidiati dagli infortuni che di conseguenza, hanno inciso parecchio sul nostro andamento in campionato. Difatti, nell’ultimo periodo, stiamo segnando molto poco perché i nostri due attaccanti, Esposito e Cappiello, sono indisponibili. Sono comunque contento, della risposta del gruppo. Stiamo crescendo partita dopo partita e sono convinto che i risultati, prima o poi, arriveranno.

Affronterete un Savoia, ringalluzzito dalla vittoria a Palermo. Che avversario si aspetta?

Il Savoia e’ una squadra forte, guidata da un ottimo allenatore come Parlato, il quale e’ anche stato mio compagno di squadra in C2, alla Viterbese. La forza, poi, che ti da la spinta di un pubblico che conosco molto bene, può essere un fattore determinante. Noi, comunque, verremo a fare la nostra partita e proveremo a vincere. Non e’ assolutamente presunzione questa… ci tengo a precisare che fa semplicemente parte del nostro dna, scendere in campo per giocare a viso aperto con tutti.

Ha parlato di spinta del pubblico. Quanto pensa oggi che possa influire sul risultato di una partita?

In alcuni casi credo che sia determinante. Posso farti in tal senso, due esempi, due partite che ho avuto la fortuna di vivere in prima persona quando ero calciatore. La prima, e’ Savoia-Gladiator, semifinale di Coppa Italia di Eccellenza. In quella circostanza, la partita fu letteralmente vinta dal pubblico. Certo, noi in campo, disputammo un grande match ma senza la loro spinta non avremmo mai potuto realizzare quell’impresa. Ricordo ancora quando, prima della partita, arrivammo nel piazzale antistante lo stadio. Fummo accolti da tantissimi tifosi che erano i primi a credere nella possibilità di ribaltare il risultato dell’andata. Ci trasmisero una carica incredibile e nonostante avessimo entrambi gli attaccanti Romano e Montaperto squalificati, riuscimmo gettare il cuore oltre l’ostacolo e a vincere. Un altro match che ricordo, e’ Giugliano-Nola dell’anno scorso. Anche in quel caso, la spinta dei nostri tifosi si rivelò determinante per portare a casa un risultato che alla vigilia era impensabile.

Le sue squadre, in effetti, disposte in campo con il 3-4-3, praticano un calcio offensivo e sempre propositivo. Anche domani sceglierà quel modulo?

Si, andiamo avanti con il 3-4-3 nonostante i risultati poco positivi delle ultime giornate e i numerosi infortuni. Sinora ci e’ mancato, a mio avviso, solo il risultato ma la squadra si sta esprimendo bene e come ho già detto prima, ho notato inoltre una grande crescita. Se poi, in futuro, mi accorgerò che tale sistema non andrà più bene, si potranno allora trovare altre soluzioni.

Secondo lei, questo Nola può farcela a raggiungere l’obiettivo salvezza o pensa che la rosa, così come è, abbia bisogno di essere puntellata?

Sono convinto che ce la faremo e riusciremo sicuramente a centrare l’obiettivo prefissato ad inizio stagione. Tutta la squadra mi segue e se continuerà a lavorare così, credo che non avremo problemi.

Tra Savoia e Nola, sarà anche festa dello sport sugli spalti, visto l’amicizia che lega le due tifoserie…

Si, sarà senza dubbio una grande giornata di sport e di festa.

Che accoglienza si aspetta da parte del “Giraud” dopo aver dato tutto per la maglia bianca?

Ti dico la verità, non ti nascondo che mi farebbe piacere essere accolto bene dai miei ex tifosi…Spero sia così.