Con il bomber ivoriano, autore di 11 reti in 19 apparizioni in maglia bianca,abbiamo fatto il bilancio della stagione e parlato, inevitabilmente, anche di futuro.
Adama, si è appena conclusa la stagione. Qual’e’ il tuo bilancio, ti ritieni soddisfatto?
Si, posso dire di ritenermi soddisfatto… A Dicembre, la società, in particolare modo il ds Mignano,mi hanno voluto fortemente e mi è stato chiesto di dare una mano a questa squadra, nella fase realizzativa perché, sebbene si costruisse tanto, non si riusciva a finalizzare in egual modo, e credo di aver dato un contributo importante alla causa. Facendo però allo stesso tempo, un’analisi profonda, conoscendomi bene, penso che avrei potuto fare anche di più. Sono un calciatore che pretende sempre il massimo da me stesso.
Come trascorrerai queste vacanze?
Adesso mi godo un po’ questo meritato relax. Staccherò il telefono e mi dedicherò di più alla mia famiglia, che è quella che mi supporta e sopporta di più durante tutto l’anno.
Da quando sei arrivato in maglia bianca, sei un calciatore completamente trasformato. Solo otto reti in un anno e mezzo a Taranto, ben undici in diciannove presenze qui a Torre. A cosa credi sia dovuta questa rinascita?
A Taranto ho vissuto una esperienza particolare. Sono arrivato praticamente a Dicembre del 2017 ed in due mezze stagioni, non so per quale motivo, avrò disputato appena 15 partite da titolare…non ho, in pratica, mai trovato la giusta continuità. A Torre Annunziata invece, ho trovato un allenatore con cui avevo già lavorato ai tempi della Casertana, competente, dalla grande esperienza e con le idee ben chiare, il quale ringrazierò sempre per avermi messo al centro del suo progetto. In più, la societa’, sin dal primo giorno, mi ha trasmesso grande affetto e una fiducia incondizionata e lo spogliatoio composto da grandi uomini prima ancora che calciatori, mi ha accolto come se fossi parte del gruppo già da tanto tempo. A cio’, deve aggiungersi anche la tifoseria per la quale non ho più parole e che mi ha accolto bene sin dall’inizio. Insomma, sono stato fortunato a trovare una vera e propria famiglia allargata, tutto ciò di cui ha bisogno un calciatore per potersi esprimere al meglio.
Il tecnico Campilongo ha creduto molto in te, schierandoti sin da subito tra i titolari e tu lo hai ripagato alla grande. Quanto pensi che abbiano inciso i suoi dettami tattici sul modo di esprimerti in campo e quanto hanno giovato, più in generale, alla squadra?
Come ho già detto poc’anzi, devo tanto anche a lui in quanto, fin dal primo giorno, mi ha dato grande fiducia schierandomi subito al centro dell’attacco. Con lui, ho avuto modo di lavorare già in passato, è un allenatore che ha le idee ben chiare, vuole che le due squadre giochino sempre la palla a terra e prepara alla perfezione ogni singola partita. Conosce, dunque, quali sono le mie caratteristiche e di conseguenza, ha saputo come sfruttarle alla perfezione, sul rettangolo di gioco. Ci ha trasmesso, delle idee di gioco che è stata poi la squadra a saper ben assimilare in poco tempo. I complimenti vanno fatti a tutti.
Le voci di mercato, cominciano a susseguirsi in questo periodo, come di consuetudine. Hai già ricevuto qualche offerta?
Devo essere sincero, ho già ricevuto qualche chiamata, ma voglio aspettare il Savoia, prima di prendere in considerazione altro.
La società vuole confermarti? Ti sei già visto con loro per discutere la tua permanenza in maglia bianca e ti farebbe piacere restare?
La società mi ha già fatto sapere che intende riconfermarmi e a me farebbe piacere continuare questa avventura, visto che mi trovo in una piazza davvero importante per la categoria. Non c’è stato ancora modo di incontrarci ma è ovvio che mi farebbe piacere.