L’ex Tarantino:”spero di rivedere presto il Savoia, nel calcio che conta”

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L’ex Pietro Tarantino, ricorda i sui trascorsi in maglia bianca.

Uno dei capitoli sicuramente più belli e avvincenti della gloriosa storia del Savoia, è sicuramente quello scritto nella stagione 94/95′. Un gruppo di calciatori molto umile e con un grande attaccamento a questi colori, partito a fari spenti e con poche risorse economiche, fu in grado di realizzare una vera e propria favola, sbaragliando la concorrenza di compagini ben più quotate come Benevento e Matera, per approdare in serie C1, passando dall’anticamera dei play-off. Nella cornice del “Pino Zaccheria” di Foggia, Davide sconfisse Golia al termine di una partita entusiasmante durante il quale i bianchi passarono in vantaggio con Lunerti, furono raggiunti da una rete di Bitetto ma alla fine trovarono la zampata che valse l’apoteosi, con Donnarumma. Poi fu festa grande con caroselli che durarono in città, tutta la notte. Uno degli artefici di quel miracolo sportivo, fu il centrocampista Pietro Tarantino. In tanti ricorderanno il suo inconfondibile codino che volteggiava lì’ in mezzo al campo dove aveva il compito di mordere le caviglie degli avversari, per recuperare palloni e far ripartire l’azione. Lo abbiamo raggiunto, per ricordare con lui quei fantastici momenti.

Sono passati tanti anni dall’ultima esperienza al Savoia. Come è proseguita poi la tua carriera?

È proseguita in modo molto positivo e mi sono tolto grosse soddisfazioni, militando in squadre prestigiose come Turris, Catania e Foggia, tanto per citarne alcune.

Che ricordi serba dell’esperienza in maglia bianca?

Sono sicuramente dei ricordi fantastici. Facemmo un’annata straordinaria, compiendo un vero e proprio miracolo calcistico. Nonostante fossimo una squadra molto giovane, riuscimmo a vincere i play-off e in quei tempi, non era per niente facile.

Partiti con poche risorse economiche, realizzaste, appunto, un autentico miracolo vincendo la finale play-off contro il più quotato Matera…

Si in quell’annata abbiamo affrontato il campionato con poche risorse economiche, ma per fortuna raggiungemmo quel grande traguardo e quando si compie una simile impresa, tutto passa in secondo piano.

Qualche aneddoto in particolare di quell’esperienza che porta ancora dentro di se’?

Non ne ricordo uno in particolare, ricordo solo una piazza bellissima in cui sono stato benissimo.

Sente ancora qualcuno degli ex compagni di squadra?

Si mi sento ancora con Ciro Raimondo con cui sono in ottimi rapporti.

Ed il Savoia? Lo segue ancora?

Certo, così come seguo tutte le mie ex squadre. Inoltre, sulla panchina dei bianchi, c’è il grande Sasa’ Campilongo, un motivo in più per restare aggiornati sul Savoia.

Un ultimo messaggio alla piazza?

Spero di rivedere il Savoia tra i professionisti. È una grande piazza che merita il calcio che conta.