Un uomo, anzitutto. Un tifoso, un appassionato di calcio che si è innamorato di Torre Annunziata. Un presidente, poi.
Questa è l'idea che ci siamo fatti di Lazzaro Luce che anche in occasione della presentazione della rosa ha ribadito le ragioni che lo hanno spinto a scegliere i bianco-scudati: i tifosi.
In tribuna, stracolma per l'occasione, si leggevano sensazioni forti negli occhi di molti torresi: speranza, attesa di poter rivivere a Torre momenti di gloria sportiva e di poter riassaporare il gusto della vittoria. A noi tifosi, Lazzaro Luce ha dato solo un “obbligo”: sognare. Sognare perché senza sogni non si può mirare in alto. Ma noi torresi, in effetti, non abbiamo mai smesso di sognare, e, anche nei periodi più bui, abbiamo costantemente sperato di poter tornare ai vecchi fasti.
“E' uno di noi”, diceva qualcuno, “Ce l'ha mandato 'o padre eterno” urlava qualcun altro. Luce è vicino ai tifosi, e ha già meritato il rispetto dei supporters: un connubio, questo, di difficile dissoluzione. Un presidente come pochi, atipico, che ha voluto far emergere l'aspetto umano ancor prima di quello istituzionale: non un presidente e basta, ma un tifoso, con le sue emozioni e le sue idee.
“Ti vogliamo così”: questo il coro degli ultras, dopo il suo discorso; un chiaro segno di rispetto.
Ci ha colpito anche l'atteggiamento che sembra avere con i calciatori e cioè quello del buon padre di famiglia che insegna serietà, rispetto ed educazione, valori più importanti delle doti tecniche. Un padre che è pronto a tutto per il successo di propri figli.
L'augurio è che si possa iniziare subito con i successi sperati e “sognati” con Luce: un uomo…un presidente.
Analisi dei principali accadimenti relativi all’A.C. Savoia 1908 dal punto di vista del tifoso.