Non si danno pace i tifosi del Savoia. Negli ultimi giorni sono crollati anche gli ultimi irriducibili pro-Mazzamauro, quelli che ancora credevano nella buona fede dell’ex presidente che, invece, ha “pugnalato” alle spalle la Torre Annunziata calcistica, senza alcun tipo di confronto. Dure le reazioni sui social. I tifosi hanno manifestato il loro disappunto anche con uno striscione (nella foto). “Resteremo a Torre Annunziata nononstante i problemi legati al Giraud”, avevano annunciato i Mazzamauro dopo la finale play-off persa contro il Latina. Ed invece era già tutto programmato. Il piano ha avuto inizio a marzo scorso quando il presidente ha lavorato per aprirsi una “breccia” verso quella che poi sarebbe diventata la sua nuova casa. Il ridimensionamento della rosa del Savoia, l’ingaggio di Liccardo ed altri calciatori legati alla piazza giuglianese erano le prime avvisaglie. Semplicemente, si cercava di “addolcire” una parte della tifoseria giuglianese che non voleva (e tutt’oggi non vuole) legare il nome del Giugliano Calcio ad imprenditori vanitosi che hanno dimostrato sia ad Ercolano che a Torre Annunziata di avere a cuore solo i propri interessi personali e mediocri competenze calcistiche.
A riprova di quanto affermiamo, vi sono altre indiscrezioni che abbiamo raccolto negli ultimi giorni. Nel corso del campionato i Mazzamauro hanno approfittato della brutta aria che tirava a Giugliano, con una parte della tifoseria che “costringeva” Palma a lasciare il titolo nelle mani del sindaco, per contattare due magazzinieri dei tigrotti che si sono subito accordati con il loro nuovo datore di lavoro. Un piano, quello dei Mazzamauro, la cui buona riuscita è legata anche all’imprenditore Donato Poziello che gli ha letteralmente “aperto la porta di casa”. Una parte della tifoseria giuglianese era già a conoscenza del possibile arrivo degli imprenditori partenopei e, quindi, con la certezza di un titolo di serie D a disposizione, dell’esito sul campo della loro squadra poco importava. Anzi! Un puzzle ricco di incastri, insomma, completato lentamente e portato a termine nell’ombra con pazienza e furbizia. Avrebbero potuto parlare chiaramente alla piazza torrese: invece hanno preferito la “fuga” inguaiando il Savoia che, scaduti i termini per la Serie D ha adesso a disposizione pochissimi giorni per presentare un’eventuale richiesta di iscrizione al campionato di Eccellenza.
Un “delitto perfetto”, l’ha definito qualcuno. Qualcuno che, però, non ha lesinato adulazioni costanti pur di accaparrarsi interviste esclusive col presidente. Come al solito. Che questa esperienza serva da esempio.