Un assurdo comunicato stampa annuncia la decisione della proprietà
TORRE ANNUNZIATA – E adesso la chiamano "assurda stagione". Mentre il calcio torrese, con una lenta agonia, si avvia a 'vivere' il terzo fallimento in meno di quindici anni, demagogia e disinformazione continuano a farsi beffa dei tanti tifosi che tengono a cuore le sorti del Savoia.
Intanto, le attività sportive sono sospese: i calciatori, stanchi delle tante bugie che hanno dovuto ascoltare in questi mesi, anche da chi avrebbe il dovere morale di tutelarli, hanno intrapreso la linea dura, sospendendo gli allenamenti e mettendo a serio rischio la disputa della partita con la Lupa Roma. E, finalmente, qualcosa s'è mosso. Il sig. Quirico Manca, si è reso conto di essere proprietario di una squadra di pallone, in una città che vive di pallone, e ha incontrato i calciatori ma la sua 'proposta indecente' è, ovviamente, stata rifiutata. L'architetto, infatti, ha proposto il 'contentino' della fidejussione, pretendendo, però, le liberatorie: insomma, vi do uno stipendio e mezzo, e mi firmate il nulla a pretendere. Forse, l'architetto, e l'amministratore unico Piantoni, non sanno che la fideiussione verrà escussa ugualmente, magari più in la, ma sarà comunque escussa e ripartita tra i calciatori che, però, potranno continuare a vantare crediti dal fallimento o beneficiare dei contratti di solidarietà o attingere dal fondo di garanzia.
Ma la verità raccontata da quel comunicato stampa è un'altra: il tentativo, dopo aver cercato capri espiatori ovunque, è quello di far ricadere le responsabilità sui calciatori, uniche vere vittime, insieme ai tifosi veri, di questa stagione calcistica, una delle peggiori vissute in oltre cento anni di storia.
Il cinque maggio, dunque, saranno consegnati i libri in tribunale e si aprirà la procedura fallimentare. Con circa due milioni di euro di debiti destinati a crescere ulteriormente considerando le buste paga del quadrimestre gennaio-aprile 2015 con relativi contributi e tasse, i punti di penalizzazione per la prossima stagione, l'impossiiblità di chiedere ripescaggi e tutto quanto occorrerebbe per programmare una nuova stagione, dal ritiro ai contratti dei giocatori, avrebbe obbligato un imprenditore interessato ad acquistare il Savoia ad un esborso economico incredibile. Ci pare, dunque, che il fallimento sia un atto dovuto e non la realizzazione di "un sogno effimero dei tanti che in città auspicavano questa estrema azione" come scrive qualcuno ma, più che altro, si tratta della presa di coscienza di una minoranza di tifosi che è riuscita a non farsi prendere per i fondelli fino all'ultimo dai protagonisti, torresi e non, di questo ennesimo fallimento e da coloro che nascondendo la verità sono da considerare testimoni compiacenti.