Acireale, Savanarola: ”Palermo favorito per la vittoria finale, ma spero la spunti il Savoia”

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Il capitano dellAcireale, acese d.o.c, sul prossimo big-match contro i bianchi.

Dopo la vittoria di Troina arrivata al fotofinish che ha coinciso con la sesta sinfonia di fila, il morale dei bianchi e di tutto l’ambiente è alle stelle e i tifosi oplontini ormai fanno il conto alla rovescia verso la prossima sfida con l’Acireale.

È prevista una risposta, da parte del pubblico, davvero importante e non solo per i risultati positivi ed il bel gioco espresso dai ragazzi di mister Parlato ma anche per lo storico gemellaggio che lega le due tifoserie da oltre un ventennio.

Il Savoia dovrà provare a vincere per continuare la sua rincorsa al Palermo ma di fronte troverà una squadra ostica, con tante individualità di spicco. Dalla stella della squadra, il fantasista ex Akragas Savanarola, agli attaccanti Rizzo ed il neo-arrivato Ouattara che ha sostituito il partente Diop, accasatosi al Marina di Ragusa (sudamericano il primo, ivoriano il secondo), dal centrocampista senegalese classe ’98 Ba, sino ad arrivare all’esperto difensore Sicignano ed ai davvero interessanti giovani prospetti Barcio , Cannino e Barbagallo senza dimenticare l’altro neo-arrivato sponda Messina, il mediano ispano-argentino Facundo Ott Vale.

Proprio l’attacco, composto da tanti elementi di qualità, è il reparto che gli oplontini dovranno temere di più e che sinora ha siglato 27 reti di cui 11 in trasferta dove gli acesi stanno rendendo sin qui, meglio (ben quattro vittorie ottenute sui campi di Castrovillari, Messina, Marsala e Palermo). Per introdurre il prossimo big-match in programma domenica al “Giraud”, abbiamo ascoltato proprio il capitano, anima della squadra, nonché acese d.o.c, Giuseppe Savanarola.

Sei alla tua seconda stagione nella squadra della tua città. Immaginiamo che sia stato proprio il legame che ti lega alla tua terra, a farti restare nonostante le numerose offerte ricevute questa estate…

Essendo proprio di Acireale, due anni fa ho sposato con ancor più entusiasmo il progetto della squadra della mia città e non avrebbe avuto senso non restare anche questanno, visto che la società ha voluto proseguire sulla strada della continuità. L’anno scorso, abbiamo fatto un buon lavoro nonostante alcuni problemi lasciati dalla vecchia proprietà a causa della quale abbiamo dovuto affrontare alcune vertenze pendenti. Nonostante tutto, l’amore che mi lega alla mia città, è stato più forte di ogni cosa, oltre al fatto che sono state gettate le basi per costruire qualcosa di davvero importante nel prossimo futuro.

Siete partiti benissimo, vincendo le prime sei partite di fila, poi, all’improvviso, avete bruscamente rallentato non riuscendo più a trovare la continuità. Cosa è accaduto secondo te?

Si, siamo partiti benissimo vincendo le prime sei in campionato e le prime due in Coppa Italia, dunque tutti ci davano per favoriti insieme al Palermo ed al Savoia. Ma si sa che il campionato è lungo, e durante il nostro percorso, abbiamo avuto avuto squalifiche e infortuni che ci hanno un po’ penalizzato. Indubbiamente, c’è stato anche un calo fisico, ma il nostro obiettivo è stato sempre quello di divertirci provando a mantenere la scia delle grandi. Essere partiti alla grande, non significava che avremmo potuto vincere il campionato, lo sapevamo, ma non ci aspettavamo neanche di perdere alcuni punti contro le piccole.

L’anno scorso hai segnato cinque reti in tutto il campionato, quest’anno sei già ad otto centri, ed oltre ad essere il calciatore con maggior qualità della squadra, molto spesso l’hai trascinata al successo con le tue giocate. Ti senti bene fisicamente e stai attraversando un ottimo momento di forma?

Si, quest’anno, tra campionato e Coppa, ho già raggiunto otto reti dunque il record è ampiamente superato. La scorsa stagione, è stato però tutto molto diverso. Il sistema di gioco era differente e giocavo in un ruolo che non era propriamente il mio; quest’anno invece, sono felice di star trovando la via del goal con maggior continuità. In passato, ho avuto la fortuna di vincere campionati e di andare quasi sempre in doccia cifra. Dunque, per me lo scorso anno è stata una sofferenza da questo punto di vista, anche se ovviamente, guardavo prima al risultato perché l’Acireale, squadra della mia città, viene prima di tutto. Per un giocatore offensivo come me, fare goal e’ sempre importante. In tal senso, va dato merito alla squadra perché se riesco a trovare la via della rete, è anche grazie a loro.

Avete un ottimo attacco, come si evince dalle statistiche e siete molto temibili la’ davanti con te, Rizzo ed il neo arrivato dal Taranto, Ouattara ma non si può dire altrettanto della difesa, perché avete incassato parecchi goal. Ciò è dovuto al modo di giocare offensivo del tecnico Pagana oppure è un difetto su cui state lavorando?

Davanti abbiamo quasi sempre fatto goal. È anche vero che una squadra, a mio avviso, deve essere equilibrata e nel calcio di oggi tutti devono saper attaccare e difendere alla stessa maniera. Questo atteggiamento è molto importante perché ti aiuta a vincere le partite. Ultimamente, abbiamo subito un po’ troppi goal ma è un deficit, a parer mio attribuibile a tutta la squadra. Il nostro gioco, è vero, si caratterizza per essere prettamente offensivo, ma nelle ultime partite alcuni episodi non hanno girato a nostro favore. Abbiamo comunque già analizzato cosa non va con il mister e tutti insieme ci stiamo lavorando.

Dando uno sguardo al calendario ed alle partite sin qui disputate, ne avete finora vinte quattro in trasferta (Castrovillari, Messina, Marsala e Palermo) mentre in casa, soprattutto ultimamente, state un po’ zoppicando. Per il gioco che esprimete in campo, siete una squadra più da trasferta?

Disponiamo in rosa di gente rapida e ciò non ci agevola sicuramente, tra le mura amiche, dove tante squadre vengono a chiudersi non concedendo spazi. Dobbiamo, a mio avviso, migliorare soprattutto nella gestione della partita perché a volte, ci lasciamo sopraffare dall’ansia anche se, non è facile perché quando le partite non si riescono a sbloccare e alcuni episodi non ci sono favorevoli, inizia a sopraggiungere il nervosismo. Invece, fuori casa, probabilmente affrontiamo le gare con un atteggiamento diverso perché sappiamo che i nostri avversari, giocando in casa, devono dare e fare di più. Ciò ci permette di sfruttare una delle nostre armi migliori, le ripartenze, in cui molto spesso, siamo risultati letali.

A proposito di domenica. Dopo la grande vittoria di Palermo, eravate chiamati a dare continuità ai risultati contro il Giugliano e invece, avete inaspettatamente deposto le armi. Cosa è andato storto?

Non abbiamo sicuramente avuto un buon approccio alla gara, sin da subito, anche se riguardando le immagini in tv, posso dire che siamo stati condannati da degli episodi che purtroppo nel calcio, a volte fanno la differenza. Abbiamo commesso indubbiamente i nostri errori, non riuscendo ad esprimerci come sappiamo fare ma di fronte avevamo una squadra che nonostante la sconfitta subita contro il Palermo, e’ in grande forma, gioca un buon calcio e dispone in rosa di elementi di livello. Nel secondo tempo, abbiamo cercato di recuperare e c’eravamo anche riusciti ma poi il terzo goal del Giugliano ci ha tagliato le gambe. Dal punto di vista mentale, non è facile ripartire dopo aver recuperato una gara ed essere di nuovo andati sotto nello spazio di poco tempo. Come ti dicevo, alcuni episodi hanno influito sulla gara come il calcio di rigore fischiato agli avversari nel primo tempo, con conseguente espulsione di un nostro calciatore ma ciò non deve assolutamente costituire un alibi per noi. Dall’inizio non siamo scesi in campo con la giusta voglia che ci ha contraddistinto, invece, nelle altre partite. Faremo di tutto affinché questo non accada più.

Domenica affronterete il Savoia, la squadra più in forma del momento e che viene da sei vittorie consecutive. Che avversario ti aspetti di trovare di fronte e che partita sarà, a tuo avviso? Per voi sarà l’ultima possibilità di inserirvi nella lotta alla promozione oppure puntate ormai solo ai play-off?

Del Savoia, abbiamo grande rispetto. È una squadra importante e non lo scopriamo, di certo, noi. Hanno avuto un inizio non brillante, ma sapevamo che alla lunga il loro valore sarebbe venuto fuori perché dispongono in rosa di calciatori davvero importanti. Conosco l’allenatore che è un tecnico davvero importante ed il ds, che ha sempre costruito squadre competitive. Rappresenta, sicuramente, un avversario ostico, in salute e che viene da sei vittorie consecutive. Sarà dunque, per noi, una partita difficile ma spero, allo stesso tempo, avvincente. Inoltre, c’è un solido gemellaggio tra le due tifoserie che dura da molti anni per cui spero che sia in campo che fuori, ci sia una bella atmosfera. Dobbiamo preparare questa gare con il massimo impegno, sin da oggi, provando a limitare il loro gioco. Da parte nostra c’è massimo rispetto, ripeto, per il Savoia, una delle candidate a fare bene in questo campionato ma noi dobbiamo continuare a fare ciò che abbiamo fatto nelle scorse partite. Credo che un risultato positivo a Torre Annunziata, non riaprirà comunque i giochi, in ottica promozione. Per ciò che ci riguarda, non abbiamo mai detto che il nostro obiettivo era quello di vincere, bensì di fare un campionato dignitoso e di puntare come minimo ai play-off per migliorare il piazzamento della scorsa stagione. Scenderemo dunque in campo, molto tranquilli e senza l’assillo di fare a tutti i costi, risultato, sperando ovviamente di poter fare bene.

A proposito di Savoia. Lo hai già affrontato alcuni anni fa, quando indossavi la casacca dell’Akragas, in un entusiasmante testa a testa per la vittoria del campionato in cui a spuntarla, furono alla fine, gli oplontini. Che ricordi serbi di quella stagione?

Conosco bene il Savoia, perché, come hai ben detto, abbiamo duellato, alcuni anni fa, sino alla fine per la vittoria del campionato. La ricordo come una vera e propria corazzata; sia nel match di andata che di ritorno, c’era una cornice di pubblico importantissima, poi l’allenatore di quella squadra, Feola, è venuto l’anno dopo ad allenare l’Akragas e con lui in panchina, abbiamo vinto il campionato. Non posso avere, quindi un bel ricordo di loro , visto che ci soffiarono la promozione ma è una squadra che allo stesso tempo rispetto molto perché rappresenta una piazza importantissima che non merita di stare assolutamente in queste categorie.

Siete stati l’unica squadra, insieme al Savoia, a battere il Palermo. Che impressione ti hanno fatto i rosanero?

Il Palermo e’ sicuramente una squadra molto importante, che ha in organico calciatori di categoria superiore e che sinora ha dimostrato la sua forza sia mentale che tecnica. Chi conosce queste categorie, sa, del resto, che non è mai facile giocare su campi così difficili e portare a casa il massimo risultato. È una squadra molto organizzata e sopratutto esperta, dunque restano loro i favoriti per la vittoria finale, senza nulla togliere al Savoia che può dire la sua fino alla fine. Chi è in grado, come i bianchi, di andare vincere a Palermo, ha la forza di andare sino in fondo; inoltre sono spinti da un pubblico importante e si è creato grande entusiasmo per gli ultimi risultati positivi. Per me, dunque, la squadra che può insidiare davvero il Palermo, è il Savoia anche se bisogna stare attenti al girone di ritorno perché si può dire che è un campionato completamente diverso da quello di andata e in cui si può inciampare improvvisamente durante il percorso.

Quali sono i punti di forza di questo Acireale e puoi indicarci qualche calciatore promettente della rosa?

La nostra forza e’ sicuramente il gruppo e la coesione che si è creata tra la squadra e la piazza, un unico blocco che cerca di navigare sulla stessa lunghezza d’onda. Di giovani di valore in rosa, ce ne sono tanti, e per rispetto degli altri, non mi sembra opportuno fare nomi. Spero per loro che possano continuare a migliorarsi sempre di più, di fare bene sia per loro stessi che per l’Acireale con l’augurio di raggiungere, in futuro categorie importanti.

Poi un’ultimo pensiero, prima di lasciarci.

Anche se penso che il Palermo sia un tantino avvantaggiato rispetto al Savoia per la vittoria finale, spero che tra le due la spuntino gli oplontini per il rispetto e l’amicizia che lega le nostre due tifoserie.

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